Sud e isole al Vinitaly 2024, performance e dichiarazioni finali

La 56esima edizione di Vinitaly è giunta al termine ed è, ovviamente, momento di bilanci. Ogni regione d’Italia ha partecipato mettendo in mostra le proprie eccellenze, veri e propri simboli del proprio territorio e dalla propria tradizione.

Ancora una volta, il sud e le isole hanno riscosso un enorme successo, tra etichette celebri e rinomate accostate a proposte nuove e ancora da scoprire, ottenendo un riscontro molto positivo dagli stessi partecipanti.

Sicilia, un Vinitaly di alto profilo

Il presidente del Consorzio Etna Doc, Francesco Cambria, non ha alcun dubbio: “Si chiude un Vinitaly di alto profilo per l’Etna Doc sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo di buyer italiani ed esteri. Siamo molto soddisfatti” ha dichiarato già nel corso della giornata conclusiva.

Sicilia Vinitaly 2024
Fonte: regione.sicilia.it

Alla 56esima edizione di Vinitaly, Etna Doc ha portato ben 50 imprese associate al Consorzio che, all’interno dell’area collettiva di 360mq a loro riservata, hanno attirato l’attenzione di tutti i partecipanti anche grazie alla ricerca organizzata dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia dal titolo “Se tu togli il vino all’Italia. Un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto” esposta alla presenza di Francesco Lollobrigida. La ricerca, che ha analizzato l’impatto socioeconomico di un’eventuale scomparsa del vino dall’Italia, ha preso in esame tre territori che si contraddistinguono proprio per la loro tradizione enologica, compreso quello dell’Etna.

Campania, si punta su Dop economy

La partecipazione a Vinitaly 2024 è stata, per la Campania, un’ulteriore conferma delle prospettive di crescita altamente promettenti, così come dichiarato da Nicola Caputo, assessore all’agricoltura: “Torniamo da Verona con la consapevolezza di aver rappresentato l’intero sistema vitivinicolo regionale, partendo dalle peculiarità delle diverse aree geografiche e aggregando tutti i territori nel brand Campania, grazie alla sinergia con il sistema camerale e alla collaborazione dei presidenti dei Consorzi di tutela. Dobbiamo ripartire da questo importante traguardo – ha evidenziato – unendo le forze, per essere sempre più competitivi sui mercati e puntare sulla DOP economy. Da domani ci concentreremo su Vinitaly 2025, con la certezza di sostenere e accompagnare le nostre imprese, nella direzione tracciata dal presidente De Luca”.

Campania Vinitaly 2024
Fonte: psrcampaniacomunica.it

E in effetti, lo sforzo campano è stato molto evidente: oltre 180 aziende vitivinicole locali presenti, 2mila etichette, uno spazio espositivo di circa 5800 mq, 6 masterclass con ospiti internazionali, 2 convegni molto importanti su Dop economy, un evento per celebrare gli 800 anni dell’Università Federico II e una straordinaria collaborazione con le 4 Camere di Commercio campane e i 7 Consorzi di produttori. Insomma, un vero e proprio successo.

Caputo ha aggiunto: “La viticoltura esprime tutta la cultura, la storia e le tradizioni della nostra comunità. Un asset straordinario per presentare ai turisti una offerta ancora più ricca, trasformando il vino in un testimonial capace di evocare i valori, i paesaggi e la bellezza della Campania. Un grande plauso a tutti i produttori campani, che con la loro determinazione e passione rappresentano la vera locomotiva di questo settore. Prossimo appuntamento in Cabina di regia per condividere i percorsi enogastronomici – ha anticipato – e valutare nuovi itinerari per valorizzare le vigne storiche collegate ai siti culturali di riferimento della nostra regione”.

Un’attenzione speciale è stata riservata al legame tra produttori e ristoratori campani: “L’obiettivo che ci siamo posti è quello di rafforzare il legame tra la Campania dei produttori e i ristoratori che sono testimonial della nostra produzione viticola al di fuori della regione. Questo percorso non finisce qui – ha concluso – il nostro sogno è creare un network del vino campano, fatto da chi di vino se ne intende e da chi ha davvero a cuore la sua promozione”.

Puglia, qualità e autenticità

Numeri record anche per la Puglia: 62 aziende hanno partecipato agli incontri B2B con 15 buyer provenienti non solo dall’Europa, ma anche da Stati Uniti, Filippine, Brasile e Lettonia per un totale di 180 appuntamenti; i coperti serviti sono stati più di 250 in 16 showcooking, mentre 50 sono state le ricette che hanno permesso ai visitatori di scoprire una Puglia autentica ed eccellente, in grado di partire ai prodotti di terra e mare per offrire piatti tipici della dieta mediterranea.

Puglia Vinitaly 2024
Fonte: regione.puglia.it

E proprio sull’autenticità della Puglia si sono concentrati i tre eventi fuori salone nel centro di Verona, con focus sull’enoturismo, sulla sostenibilità e sull’integrazione tra le diverse filiere agroalimentari della regione.

I numeri parlano chiaro anche per quanto riguarda il vino: dall’enoteca della Regione Puglia sono state stappate 1500 bottiglie e sono stati serviti 11mila calici durante le varie masterclass e visite guidate.

Abruzzo, vino promosso a pieni voti

Dopo anni difficili a causa della pandemia, l’Abruzzo vede finalmente la luce e ottiene ottimi risultati in occasione di Vinitaly 2024. “Sono stati quattro giorni pieni di entusiasmo. Le nostre cantine crescono, fanno innovazione, e poi ci sono le esperienze giovani, che alimentano e potenziano il comparto vitivinicolo abruzzese”, ha dichiarato Emanuele Imprudente, vice presidente della giunta regionale delegato all’agricoltura.

“Abbiamo avuto presenze importanti, con la visita della premier Meloni e del ministro Lollobrigida, a testimonianza di quello che è il valore dell’Abruzzo – ha continuato – una regione che sta crescendo, nel settore nazionale e internazionale, e siamo infatti tra i padiglioni più attrattivi di tutta la fiera, segno che il lavoro percorso e tracciato in questi anni inizia a dare i suoi frutti. Fra grandi classici e scelte rinnovate, abbiamo il nostro Cerasuolo, il vino rosé ‘vero’ che ci caratterizza e cresce nelle classifiche di vendite. Poi c’è il Montepulciano d’Abruzzo che rappresenta la nostra storia e cultura, ma per il quale si sta cercando di dare innovazione. Per la prima volta siamo al Vinitaly anche con il Trabocco, spumante Doc entrato nei mercati per caratterizzare la bollicina d’Abruzzo”.

Abruzzo Vinitaly 2024
Fonte: regione.abruzzo.it

Nonostante le difficoltà, la Regione Abruzzo è riuscita a rialzarsi e, grazie anche alla 56esima edizione di Vinitaly, la fiamma della speranza rimane decisamente accesa. “Vorrei ricordare – ha aggiunto a questo proposito Imprudente – che usciamo da due anni di pandemia, che hanno complessivamente creato delle difficoltà enormi, ma al tempo stesso imposto di mettere in campo nuove soluzioni. Viviamo oggi un momento caratterizzato da una crisi internazionale molto delicata, e per chi come noi si sta aprendo in maniera importante sui mercati internazionali, ciò rappresenta un problema. Tuttavia – ha proseguito – riusciamo ad affermare la qualità delle nostre aziende, la capacità di stare sui mercati con le eccellenze che sono un valore unico, stiamo imponendo e caratterizzando un brand, dando le giuste risposte a quella che è l’esigenza del consumatore, e mi permetto di dire, del turismo, perché ovviamente vino, turismo, enogastronomia e storia e cultura rappresentano – conclude Imprudente – un unicum straordinario”.

Sardegna, insieme al vino anche la birra

Dal Vinitaly 2024 arrivano conferme importanti per la Sardegna e non solo per le produzioni Dop e Igp, ma anche per filiere e settori di eccellenza come quello della birra.

Sardegna Vinitaly 2024
Fonte: logudorolive.it

A sottolineare il grande successo della Sardegna è stata Coldiretti: “Il vino sardo si è dimostrato ancora una volta un autentico messaggero della Sardegna nel mondo, trasmettendo la sua reputazione in maniera positiva, fresca e dinamica pur rimanendo fedele alle radici della nostra identità, celebrando le tradizioni e la storia millenaria dell’isola” ha dichiarato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna. “Questo settore non solo produce eccellenze enologiche – ha aggiunto – ma si distingue per la sua capacità di chiudere il ciclo produttivo e conquistare i mercati esteri con successo”.

L’edizione di Vinitaly 2024 ha visto, tra l’altro, una forte partecipazione delle birre artigianali che in Sardegna ammontano a circa 4 milioni di litri prodotti dai 60 produttori tra birrifici artigianali e “beer firm”, a conferma del fatto che l’isola rientri a pieno titolo tra i principali esponenti del settore.

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