Puglia seconda regione italiana per vendita vini IGP: export 2023 aumento debole

La Puglia continua a distinguersi come una regione all’avanguardia dal punto di vista vitivinicolo, grazie alla crescente popolarità dei suoi vini e alle innovative tecniche di produzione. Questa regione, benedetta da un clima ideale e da terreni fertili, ha visto un’impennata nel gradimento dei consumatori per i suoi vini, segnando una nuova era nella storia del vino “made in Puglia”. Tuttavia, il 2023 è stato un anno piuttosto difficile, così come per altre Regioni: a causa di fattori climatici e malattie fungine, la vendemmia è stata penalizzata. Nonostante questo, la Puglia ha portato a casa dei risultati importanti anche quest’anno, confermandosi come la seconda regione italiana per vini IGP. Aumento anche per l’export, anche se di lieve entità.

Puglia: vini IGP trainano il mercato nazionale

La Puglia ha raggiunto un traguardo importante, piazzandosi al secondo posto in Italia per la vendita di vini IGP. Questa tendenza riflette non solo la popolarità, ma anche la riconosciuta qualità dei suoi vini. In particolare, i vini rosati e rossi pugliesi hanno scalato le classifiche, con varietà come il Primitivo di Manduria e il Negroamaro che si distinguono per la loro capacità di rappresentare la tradizione e la maturità vinicola della regione.

Il primo salone “Vigneto Puglia” organizzato da Coldiretti Puglia ha offerto una piattaforma esclusiva per mostrare la diversità e la ricchezza dei vini pugliesi. Questo evento ha contribuito a sottolineare l’importanza del settore vitivinicolo nella regione, che si estende su un’area vitata di circa 95 mila ettari. La varietà dei vini esposti, che va dalla Verdeca al Susumaniello, passando per il Nero di Troia e la Malvasia, ha dimostrato ulteriormente la versatilità e l’abilità dei viticoltori pugliesi.

Puglia seconda regione in Italia per vendita vini IGP

Proprio in occasione del primo salone Vigneto Puglia è stato certificato come la Regione si sia piazzata al secondo posto in Italia per vendita dei vini IGP. Per ciò che concerne la classifica italiana dei prodotti certificati, invece, la Puglia si è piazzata al quinto posto, grazie ai suoi 38 vini Dop e IGP (dati Ismea-Qualivita).

Cresce quindi l’interesse e la passione dei consumatori per i vini pugliesi, in particolare il Primitivo di Manduria, per il 13% adatto ai pasti quotidiani, e il Negroamaro, quest’ultimo ideale per accompagnare i pasti ogni giorno per l’11% dei consumatori. Ma non sono solo queste celebri etichette pugliesi a certificare la qualità del settore vitivinicolo pugliese, il cui valore si attesta a 407 milioni di euro.

Spumanti in crescita e non solo: il successo internazionale dei vini pugliesi

La Puglia sta emergendo anche nel mercato degli spumanti, dove l’innovazione e l’unicità sono state le chiavi del successo. La capacità di legare i prodotti al territorio e alla cultura locale sta aumentando il loro apprezzamento sui mercati globali.

Varietà come il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte stanno guadagnando popolarità internazionale, segnando il settore vitivinicolo pugliese come un modello di vocazione, narrazione territoriale, innovazione e propensione all’internazionalizzazione.

Un’annata problematica, tra eventi climatici, funghi e aumento dei costi di produzione

Nonostante alcuni dati incoraggianti, il settore vitivinicolo pugliese ha affrontato quest’anno sfide particolarmente significative, in particolare a causa degli eventi climatici estremi e degli attacchi di malattie fungine, che hanno ridotto le quantità prodotte fino al 90% in alcune aree.

La vendemmia 2023 in Puglia si è distinta quindi per un cambiamento strategico, con i produttori che hanno puntato sulla qualità anziché sulla quantità. Questa decisione è stata influenzata proprio dai fattori sopra citati, ovvero dal cambiamento climatico e dalla peronospora, un fungo dannoso, che hanno impattato significativamente la produzione di uva e l’ambiente della regione.

L’aumento del costo dei materiali, come il vetro per le bottiglie, sta inoltre mettendo a dura prova la competitività del vino pugliese, con un impatto diretto sul mercato nazionale ed estero.

Export 2023 timido per il vino pugliese

Nel 2023, l’export del vino pugliese ha registrato un aumento modesto del 3% nel primo semestre, un rallentamento rispetto alla crescita del 38% degli ultimi cinque anni. L’analisi di Coldiretti Puglia, basata sui dati di Nomisma Wine Monitor e Istat, indica che il Regno Unito è il maggior mercato estero (39,7% dell’export), seguito da Albania (+28%), Paesi Bassi (+22,2%), Francia (+15,2%), Germania (+10,5%) e Stati Uniti (+6,5). Tuttavia, si registra un calo delle esportazioni in Cina (-34,9%), Svezia (-22,9%) e Svizzera (-10,2%).

Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, ha messo in relazione la diminuzione dei volumi di vendita ai problemi citati nel paragrafo precedente, quindi alle sfide climatiche, alla peronospora e all’aumento dei costi di produzione, inclusa la crescita del 58% del costo del vetro per le bottiglie negli ultimi due anni. Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, ha messo in evidenza il valore dei marchi di qualità nel promuovere e proteggere la tipicità dei vini pugliesi. Il settore vitivinicolo offre opportunità di lavoro a circa 1.250.000 italiani, influenzando diversi settori collegati, dalla produzione al commercio, fino all’enoturismo e alla cosmetica.

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