Vendemmia 2023 Lombardia, com’è andata? Intervista a Riccardo Ricci Curbastro

Gli eventi climatici degli ultimi tempi hanno influenzato, ma non completamente, la stagione della vendemmia in Lombardia nel 2023. Nonostante ciò, la maggior parte dei produttori lombardi è rimasta discretamente compiaciuta dei risultati. In effetti, alcune regioni hanno notato non solo una conservazione delle quantità, ma anche un miglioramento nella qualità del vino. E questa è una considerazione che va fatta anche per altre Regioni: quest’anno il bilancino calerà più dalla parte della qualità che della quantità.

Vendemmia Lombardia 2023: prime stime dalla Milano Wine Week

Durante la Milano Wine Week, sono state discusse e analizzate le proiezioni per la vendemmia 2023. Denis Pantini di Nomisma ha indicato una possibile diminuzione del 10-12% nella produzione totale. Tuttavia, si tratta di numeri di gran lunga inferiori rispetto a quelli riportati da altre Regioni italiane, soprattutto al Sud, che hanno rilevato diminuzioni più significative, fino al -40%.

Nonostante i problemi, la Franciacorta ha avuto una vendemmia degna di nota, secondo Silvano Brescianini del Consorzio Franciacorta. Dopo mesi di piogge torrenziali, i produttori sono riusciti a superare le sfide, producendo vini di qualità superiore.

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Vendemmia 2023 in Lombardia: notizie dalla Lugana

D’altro canto, la regione di Lugana ha affrontato le proprie sfide climatiche. Il Consorzio di tutela Lugana Doc ha notato una possibile riduzione del 30% nel rendimento. La causa principale sono state le tempeste di grandine che hanno colpito la regione.

A ogni modo, Fabio Zenato, alla guida del Consorzio di tutela Lugana Doc, ha voluto evidenziare l’importanza di una comunicazione aperta in un settore afflitto da cambiamenti climatici. La sincerità e l’apertura sono fondamentali per costruire fiducia tra produttori e consumatori.

In questa direzione, Edoardo Peduto, direttore del Consorzio Lugana Doc, ha posto sotto i riflettori l’importanza di un approccio realistico e sincero nella comunicazione. Questo impegno è riconosciuto e sostenuto dalle istituzioni pubbliche, che collaborano strettamente con il Consorzio per tutelare la qualità e l’integrità del vino.

Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, ha elogiato la collaborazione tra il Consorzio e le autorità locali. Questo impegno congiunto mira a proteggere e valorizzare il patrimonio vitivinicolo lombardo, specialmente durante annate particolarmente impegnative come quella del 2023.

Vendemmia 2023 in Lombardia: parola a Riccardo Ricci Curbastro

Per analizzare al meglio e vis-a-vis la situazione in Lombardia, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Riccardo Ricci Curbastro, che ha fatto il punto sulla vendemmia in Franciacorta.

Il 2023 è stato un anno difficile: cosa si aspetta l’azienda da questa vendemmia?

Confermo che si è trattato di una stagione vegetativa difficile per l’alto livello di umidità e piogge che l’hanno caratterizzata creando le condizioni ideali per attacchi di funghi, oidio e peronospora, più violenti del normale. Abbiamo quindi riscontrato una perdita di uva a causa degli attacchi peronosporici di circa il 25%, questo ricordando che siamo un’azienda biologica e che quindi “abbiamo combattuto” con armi classiche un nemico quest’anno molto subdolo. Tuttavia, la qualità dell’uva alla raccolta era perfetta, senza marciumi, e con livelli di acidità e zuccheri ottimali per il Franciacorta che sono stati anche il risultato di un fine luglio e inizio agosto non troppo caldo e con ottime escursioni termiche tra giorno e notte.

Può fare un confronto tra la vendemmia 2022 e quella del 2023?

Il 2022 è stato caratterizzato da rese molto al di sotto della media a causa di siccità e grandine, ma con un’ottima maturità zuccherina e aromatica delle uve e con una discreta acidità. Le aspettative sono quelle di Franciacorta di grande struttura e complessità aromatica. Più regolare la disponibilità idrica del 2023 che combinata con il clima mite di fine luglio ci ha dato vini dalle ottime acidità che dovrebbero garantire Franciacorta molto fini e longevi.

Se è vero che il 2023 è stato un anno complesso, è altrettanto vero che, in generale, tutto sta cambiando: l’azienda come pensa di affrontare il cambiamento climatico?

Il cambiamento climatico è evidente fin dalla vendemmia del 2000. Le risposte che abbiamo individuato in questi anni sono state il ripristino delle irrigazioni di soccorso per evitare stress idrici alla vite prima dell’invaiatura, irrigazioni che non sono state necessarie nel 2023 per le piogge di maggio e giugno.  Abbiamo anche notato che tra Chardonnay e Pinot Bianco, i nostri vitigni storici, è quest’ultimo che sembra aver trovato nel riscaldamento del clima le condizioni per esprimersi con più equilibrio tra acidità e zuccheri. Di conseguenza la quota di vigneti di Pinot Bianco in azienda che già era piuttosto alta è stata aumentata arrivando a un 18% del vigneto totale, rispetto ad una media della Franciacorta del 3%

Stiamo incrementando il nostro vigneto con l’Erbamat, già in produzione dal 2019, seguendo il filone scelto con il Consorzio Franciacorta di studio e reintroduzione di questo vitigno nella nostra piattaforma ampelografica.

Il 2024 vedrà l’impianto di un nuovo vigneto con Chardonnay innestato sui nuovi portinnesti serie M resistenti alla siccità e sviluppati dalla ricerca dell’Università di Milano. Infine sempre nel 2024 partirà una ricerca aziendale su un vitigno dimenticato di cui potremo commentare i risultati tra non meno di 5 anni.

L’azienda Ricci Curbastro in due righe

La famiglia nobile Ricci Curbastro, originaria di Lugo di Romagna, si stabilì lì nel XIII secolo dopo essere stata esiliata da Firenze a causa delle guerre guelfo-ghibelline. Con uno stemma distintivo che include una cometa, stelle, una quercia e due ricci, questa famiglia è riuscita a mantenere una tradizione agricola per 18 generazioni.

L’azienda agricola si estende per 33 ettari, con 29,5 dedicati a vigneti, seguendo le norme della viticoltura moderna e del Consorzio Vini Franciacorta. La famiglia possiede inoltre una cantina ipogea e un museo che celebra la storia agricola. La cantina è aperta al pubblico per acquisti diretti.

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