Esplorando il vitigno Chardonnay: dalla Borgogna alla conquista del mondo

Il vitigno Chardonnay, conosciuto in tutto il mondo, è un simbolo di raffinatezza e naturalezza. Questo tipo di uva a bacca bianca ha le sue radici in Francia, precisamente nella Borgogna, regione che dà origine ai suoi vini più distintivi e celebrati. La sua popolarità ha permesso una diffusione globale, con un’ampia produzione di vini eccezionali in regioni diverse del mondo come la Nuova Zelanda, Israele, Australia, California, Cile, Argentina e, ovviamente, l’Italia.

Grazie alla sua incredibile versatilità aromatica, lo Chardonnay offre un’esperienza unica di degustazione, variando in base alle condizioni climatiche e ai terreni di coltivazione. Questo vitigno ha una straordinaria capacità di produrre vini di alta qualità anche a rese elevate, raggiungendo livelli eccezionali con rese più basse.

Nonostante la sua sensibilità alle gelate primaverili, dovuta alla sua germogliazione precoce, e una pelle d’uva piuttosto sottile che potrebbe favorire la formazione di marciume, lo Chardonnay è ampiamente apprezzato per le sue caratteristiche di resistenza e per la sua capacità di invecchiamento.

Storia e nome dello Chardonnay: le origini

Alcune tradizioni fanno risalire le origini dello Chardonnay addirittura a Gerusalemme: la ragione di questa provenienza deriverebbe del nome, molto simile al termine ebraico “Shahar Adonay”, ovvero Porta di Dio. Secondo questa tradizione, lo Chardonnay sarebbe stato importato in Francia da Gerusalemme dai crociati. Tuttavia, l’interpretazione più comune pone le radici dello Chardonnay nell’omonimo paesino della Borgogna, nella celebre zona vinicola del Mâconnais.

Storie di origini dubbie a parte, lo Chardonnay è il frutto di un incrocio spontaneo tra il Pinot nero e il vitigno Gouais Blanc, vitigno a uva bianca di origini francesi e tedesche. Va però detto che le sue origini restano ancora avvolte nel mistero: con il Pinot Noir, tuttavia, condivide il profilo aromatico terroso e minerale.

La diffusione dello Chardonnay nel mondo e le principali zone di produzione

Lo Chardonnay è un vitigno, versatile e popolare, si è diffuso in tutto il mondo, che è partito dalla Borgogna (o, come abbiamo visto secondo un’altra teoria, da Gerusalemme): il territorio francese, però, è a tutti gli effetti la sua casa di origine e nido spirituale.

Nel cuore dello Champagne, Chardonnay gioca un ruolo principale, spesso in compagnia del Pinot Noir e del Pinot Meunier. Il Blanc de Blancs è un esempio di Champagne composto interamente da uve Chardonnay. I vini bianchi della Borgogna, specialmente della Côte de Beaune, sono rinomati per il loro gusto fruttato, il retrogusto burroso e un’affinazione in legno che ne esalta la complessità. Questi Chardonnay raggiungono l’apice dopo un decennio, a testimonianza della loro originalità e unicità.

Per gli amanti del vino che desiderano sperimentare il Chardonnay, Corton Charlemagne, Montrachet e Meursault sono luoghi imprescindibili in Francia. Chablis, Côte Chalonnaise e Loira offrono interpretazioni diverse di Chardonnay, meno intensi ma di qualità superba.

In climi più freschi, invece, come quello di Auckland in Nuova Zelanda, ma anche quello della Hunter e della Clare Valley in Australia, lo Chardonnay sviluppa un carattere tropicale e agrumato.

Nonostante la sua presenza ufficiale nel Catalogo nazionale varietà di vite dal 1978, il Chardonnay gode di una superficie vitata nazionale di ben 19.709 ettari, illustrando la sua predominanza nel paesaggio vitivinicolo italiano. Friuli e Alto Adige sono le regioni vinicole di spicco per il Chardonnay, benché la Toscana stia emergendo con versioni sempre più robuste, in particolare a Bolgheri. Il Trentino è riconosciuto come la patria italiana del Chardonnay, grazie alla visione di Giulio Ferrari che produsse uno spumante Chardonnay nel 1902. Altre regioni di produzione includono Veneto, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte. Infine, la Sicilia rivaleggia come la principale regione italiana per la produzione di Chardonnay, offrendo una serie di vini bianchi pluripremiati.

A livello globale, la Borgogna rimane il territorio più prestigioso per la produzione di Chardonnay. Tuttavia, il vitigno è altrettanto celebrato nel territorio dello Champagne, restando sempre in Francia, mentre fuori dai confini europei lo troviamo in California, Oregon, New York, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa e Argentina.

Vitigno Chardonnay: caratteristiche ampelografiche e organolettiche

Com’è noto, gli attributi ampelografici delineano la personalità di un vitigno, esplorando le caratteristiche delle sue foglie, grappoli e acini. Il Chardonnay è ricco di individualità, con foglie di dimensioni medie, orbicolari e leggermente bollose, dipinte in un vibrante verde opaco. I grappoli sono di dimensioni medie, modellati in forma piramidale e alata, riflettendo la natura robusta e compatta del Chardonnay. Inoltre, gli acini sferoidali con la buccia tenera e dorata racchiudono una polpa succosa e incolore, portando la promessa di un vino bianco di qualità.

Il vino Chardonnay presenta una danza di aromi e sapori, che variano in base alla regione di produzione. Tradizionalmente, il Chardonnay sfoggia un colore giallo paglierino, arricchito da riflessi intensi. Un bouquet di note floreali e fruttate, evocando ricordi di fiori bianchi e gialli, pesca, mela, pera e persino frutti tropicali, permea l’aria, creando un’esperienza olfattiva affascinante. Al palato, la struttura ben bilanciata, la sapidità e l’acidità si intrecciano in un vortice di sensazioni, culminando in un finale persistente e ricco di vaniglia.

Inoltrando nel viaggio organolettico, una serie di profumi affumicati, burrosi e vanigliati possono emergere, esaltati dalla maturazione in barrique. Questa evoluzione aromatica richiede tempo e attenzione, ma può essere ricompensata con un vino dalla struttura ed equilibrio raffinati.

La versatilità del vitigno Chardonnay

Le caratteristiche distintive del vitigno Chardonnay sono amplificate dalla sua versatilità. Originario della Borgogna, come abbiamo visto si è adattato a terreni diversi in tutto il mondo, dalla Francia all’Italia, dal Sud Africa alla Nuova Zelanda. La sua capacità di accumulare zuccheri nelle bacche, combinata con un alto grado alcolico e un’importante acidità, garantisce un’eccellente longevità al vino. Si dimostra un vitigno resistente e adattabile, capace di prosperare in una varietà di climi, dai più freschi ai più caldi.

La capacità del Chardonnay di assumere caratteristiche diverse a seconda del terreno e del clima in cui è coltivato è una delle ragioni del suo successo globale. In climi più freddi, i vini prodotti dal Chardonnay tendono ad avere una maggiore acidità e note di mela verde, pera e pesca bianca. Nei climi più caldi, i frutti maturano più pienamente, dando vita a vini con note più esotiche di melone, mango e banana, spesso con una maggiore ricchezza e minor acidità.

Inoltre, lo Chardonnay è noto per la sua affinità con il legno di quercia, che può aggiungere ulteriori strati di complessità al vino. Questa pratica, conosciuta come affinamento in barrique, può conferire al vino note di vaniglia, caramello e burro. Questo legame con il legno ha permesso al Chardonnay di sviluppare una gamma incredibilmente vasta di stili di vino, dalla freschezza vivace dello Chablis francese, che spesso non vede il legno, ai ricchi e consistenti Chardonnay californiani, che vengono affinati in barrique di quercia nuova.

Vini Chardonnay italiani rinomati: un viaggio tra le Regioni

Vi sono svariati vitigni famosi per la loro versatilità, ma uno che spicca è l’indiscusso Chardonnay. Un viaggio attraverso l’Italia ci porta alla scoperta di vini prodotti con questo vitigno unico, che variano notevolmente a seconda della regione di provenienza.

Iniziamo la nostra avventura enologica in Piemonte con il Gaja & Rey 2015 – Chardonnay Langhe Dop di Angelo Gaja, seguito dal Trento DOC Giulio Ferrari Riserva del Fondatore di Ferrari e l’Alto Adige Bianco DOC LR 2016 di Colterenzio. Il viaggio prosegue con il Curtefranca Bianco DOC 2016 di Ca’ del Bosco.

Non dimentichiamo le ricche note dell’Alto Adige Bianco Beyond the Clouds 2019 di Elena Walch, del Toscana IGT La Pietra – Tenute del Cabreo di Ambrogio e Giovanni Folonari e del Sicilia Menfi Chardonnay DOC Didacus 2018 di Planeta. Ogni regione porta al palato una sinfonia di sapori unici, testimoni della versatilità di questo vitigno.

Lo Chardonnay francese e lo Champagne: un vitigno “reale”

Il vitigno Chardonnay, originario della Borgogna, ha conquistato fama mondiale grazie alla sua presenza nello Champagne, insieme al Pinot Noir, al Pinot Meunier e ad altri vitigni meno noti. In Italia, trova casa in molteplici regioni, dal nord al sud, offrendo vini bianchi fermi di qualità. In particolare, in regioni come la Toscana, l’Umbria e la Sicilia, lo Chardonnay si esprime in modo eccellente.

Gli spumanti metodo classico rappresentano un’ulteriore dimostrazione della maestria del Chardonnay. In Francia, i vigneti della Côte des Blancs offrono esemplari di Champagne arricchiti da una marcata acidità e note minerali grazie al terreno gessoso. In Italia, le regioni di Franciacorta DOCG, Trento DOC e Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG offrono eccellenti spumanti metodo classico a base di Chardonnay, spesso assemblato con Pinot Nero e Pinot Bianco.

Abbinamenti gastronomici con lo Chardonnay

Il vino Chardonnay è un abbinamento gastronomico versatile. I suoi sapori vengono esaltati quando abbinati a pietanze grasse come il salmone, le fritture, i crostacei o i formaggi stagionati. Per le versioni più complesse di Chardonnay, l’abbinamento con tagliatelle ai funghi porcini, pasta alla carbonara o pizza margherita è altrettanto eccellente.

Per un’esperienza gastronomica diversa, provare l’abbinamento Chardonnay e sushi. Per gli amanti del dolce, l’abbinamento tra Chardonnay e tarte tatin con crema pasticcera è imperdibile. Lo Chardonnay offre quindi un mondo di abbinamenti gastronomici, permettendo di esplorare un ampio spettro di sapori e profumi, arricchendo ogni pasto.

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