Vitigno autoctono Foglia Tonda: riscoperta di un eccellente vino toscano

La Toscana è tra le regioni italiane maggiormente caratterizzate da un’antica e speciale tradizione vinicola; rispetto ad altre zone della penisola, viene preferita come meta turistica sia da italiani, che da stranieri per via della sua cultura, della sua storia, della sua architettura e per la buona cucina.

In questo senso, i vini locali regalano ampiamente il loro contributo: le colline toscane, tipicamente morbide e con il loro terreno povero e sassoso sono perfette per la coltivazione della vite, che ottengono anche il favore di un meraviglioso microclima che permette loro di crescere sane e rigogliose.

Il risultato? Vini pregiati, dal sapore avvolgente, capaci di ammaliare chiunque decida di assaporarne un bicchiere. Tra questi spicca il Foglia Tonda, un prodotto molto pregiato che custodisce una storia travagliata ma, per fortuna, con un lieto fine.

Storia del vitigno autoctono toscano Foglia Tonda

Il Foglia Tonda è un vitigno geneticamente autoctono della Toscana che ha rischiato seriamente di finire nel dimenticatoio. Le sue origini sono ancora oggi avvolte nel mistero: secondo le poche informazioni pervenute, si tratterebbe di un incrocio tra il celebre Sangiovese e una varietà di vino sconosciuta. Il suo nome deriva, molto probabilmente, dalla singolare forma della sua foglia, che di presenta appunto tondeggiante con bordi leggermente frastagliati.

La prima testimonianza della sua presenza si può rilevare in “Saggio di una ampelografia universale”, scritto nel 1877 dallo studioso Giuseppe di Rosavenda che, in base alle indagini precedentemente compiute, lo avrebbe identificato nei vigneti del Barone Ricasoli all’interno del Castello di Brolio a Gaiole, in Chianti.

Negli anni successivi, a causa della fillossera, la maggior parte delle coltivazioni è andata distrutta; di conseguenza, i produttori hanno deciso di dedicarsi a vitigni più “facili”, che potessero soddisfare le richieste di mercato non solo italiane, ma anche internazionali. In poche parole, il Foglia Tonda è stato a lungo accantonato perché non rispondeva più alle mode del momento.

C’è da dire che questo vitigno autoctono toscano ha una caratteristica molto particolare: è fin troppo produttivo. Ciò significa che, se non controllato assiduamente, i grappoli non riescono a raggiungere la maturazione completa. Ecco perché i vignaioli lo hanno anteposto ad altri vitigni, soprattutto in passato, quando si procedeva con una sola vendemmia e molti grappoli venivano raccolti anche se non del tutto maturi andando, così, a compromettere la qualità del vino finale.

Bisognerà aspettare la metà degli anni Settanta per riscoprire, finalmente, il Foglia Tonda nelle zone del Chianti e in Val d’Orcia in tutto il suo splendore: proprio qui, infatti, veniva utilizzato in appoggio al Sangiovese per migliorarne forza, struttura e resistenza all’invecchiamento.

A seguito di un’adeguata rivalutazione, oggi il Foglia Tonda è prodotto anche in purezza, regalando a tutti gli estimatori un prodotto eccellente e di ottima qualità.

Come viene prodotto il vino Foglia Tonda

Considerando che i tempi sono cambiati, l’alta produttività del Foglia Tonda a oggi non è più un problema, anzi: essendo stata introdotta una nuova tecnica agronomica chiamata “vendemmia verde”, che consiste nel diradare la pianta dai grappoli superflui quando questi sono ancora verdi, è possibile sfruttarne appieno tutte le potenzialità. In pratica, la pianta può concentrare tutte le sue energie consentendo ai grappoli rimasti di completare la loro maturazione senza che vadano persi o, peggio ancora, che influiscano negativamente sulla qualità del vino.

Grazie alla vendemmia verde l’uva può maturare come non avrebbe mai potuto fare in passato e ciò permette di vinificarla anche in purezza, anziché utilizzarla solo come uva da taglio.

Al contempo, il vitigno Foglia Tonda è molto resistente alle malattie e ai parassiti, soprattutto a peronospora, botrite e oidio, rivelandosi una pianta estremamente vigorosa e degna di essere riconosciuta a livello nazionale e internazionale.

Il vino viene prodotto seguendo un inter di produzione ben preciso: si parte con una macerazione pre-fermentativa di circa 48 ore, per poi passare a follaure e rimontaggi ogni 6 ore per circa 20 giorni o, comunque, fino all’esaurimento della fermentazione; successivamente, si procede con la macerazione post-fermentativa per altri 20 giorni e si conclude con il “batonnage sur lies” per circa 6 mesi. L’affinamento, invece, avviene in barrique di rovere francese, prima di tornare in contenitori di acciaio fino all’imbottigliamento.

A oggi, sono 18 le cantine toscane che coltivano il Foglia Tonda; paragonate a quelle dedicate al Sangiovese possono sembrare davvero poche ma, considerando che il vitigno è stato riscoperto da pochissimo tempo e che i produttori si stanno avvicinando di recente alla sua produzione, in realtà è un vero e proprio successo.

Caratteristiche del vitigno e del vino Foglia Tonda

Il Foglia Tonda è un vitigno autoctono toscano a bacca nera registrato ufficialmente nel Catalogo Nazionale Varietà di Vite dal 1970. Le sue caratteristiche ampelografiche sono le seguenti:

  • la sua foglia ha grandezza media, con forma orbicolare e trilobata;
  • il suo grappolo è compatto, di grandezza media, con forma piramidale;
  • il suo acino ha forma obovoidale, con buccia molto pruinosa di colore blu-nera.

Il vino che si ottiene si presenta con un bellissimo colore rosso rubino dai riflessi bluastri. Il suo profumo ha note fruttate e floreali, che rimandano soprattutto ai frutti rossi e a una mineralità che lascia davvero senza fiato. Al palato offre un’ottima struttura, freschezza e una tannicità morbida ma, al tempo stesso, ben presente.

Come abbinare il vino Foglia Tonda in tavola

Trattandosi di un vino a bacca rossa, il Foglia Tonda accompagna perfettamente le carni arrosto o in umido, i piatti a base di cacciagione, i tagliere di salumi e i primi piatti con verdure. Si sposa amabilmente anche con i primi piatti conditi con sughi di carne e alcuni piatti tipici toscani come i pici al sugo e la ribollita.

Se si vuole gustare da solo, invece, si consiglia di servire il Foglia Tonda a una temperatura di 16-18°C.

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