“Continuiamo a lavorare nel segno della qualità ” dicono dal Consorzio del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene. Vendemmia ottima, grazie anche alla particolare morfologia del terreno
Non ci sono dubbi: tra le colline dove nasce il Prosecco Conegliano e Valdobbiadene, la parola d’ordine di quest’anno è qualità . Successo dovuto sia all’andamento meteorologico – con un anno non particolarmente caldo e piogge nella media – sia alla particolare conformazione morfologica del territorio che, sottolineano dal Consorzio, ha fatto come sempre la differenza. “Grazie alla morfologia delle colline, con pendii molto ripidi, e l’esposizione dei vigneti al sole, si sono evitati ristagni idrici potenzialmente dannosi per la vite”.
“La raccolta di quest’anno – dice Innocente Nardi, presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg – ci ha posto di fronte a una sfida importante e completamente nuova.. Abbiamo lavorato consapevoli di avere davanti ancora molte sfide da affrontare ed è per questo che il Consorzio ha adottato politiche improntate alla ‘sana’ prudenza per garantire qualità e valore della denominazione nel mercato. Politiche che non pregiudicano eventuali scenari economici particolarmente positivi grazie alla possibilità di ricorrere all’utilizzo del prodotto messo a stoccaggio“.
La vendemmia è anche, come sempre, un’occasione per guardare al futuro e alle prossime annate. Gli ultimi dati in arrivo dall’export Usa e da Liv-Ex parlano di una situazione positiva per il vino italiano (qui l’articolo completo) e anche all’interno del Consorzio c’è fiducia. “Al momento – conclude Nardi – il mercato continua a premiare la denominazione, l’andamento delle certificazioni è in linea con lo scorso anno. Il valore e il posizionamento del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg si difende continuando a lavorare nel segno della qualità che è l’unico asset vincente per affrontare questa crisi e le trasformazioni che ci aspettano“.