Rosso Conero, il vino delle Marche, dove la collina si tuffa nel mare

Rosso Conero: il vino rosso doc che nasce sulle dorsali del monte Conero, tra il mare e le colline delle Marche

Il Conero, in provincia di Ancona, nelle Marche, è una terra dove mare e montagna si toccano. Da un lato ci sono spiaggia e mare, dall’altro il monte Conero. Qui, sulle dorsali del monte dove il sole scalda i grappoli e il mare Adriatico li profuma di salsedine, nasce un prodotto pregiato delle Marche: il vino Rosso Conero.

Il vino Rosso Conero, caratteristiche e storia

Il vino Rosso Conero viene prodotto utilizzando il vitigno Montepulciano, coltivato nella zona, in misura non inferiore all’85%, a cui si aggiungono uve Sangiovese per un massimo del 15%. La DOC Rosso Conero è stata riconosciuta nel 1967 ed è stata la prima istituita nelle Marche.

Come ci dice il suo stesso nome, il Rosso Conero è un vino rosso tipico di una zona ben specifica delle Marche in provincia di Ancona, che comprende i comuni di 

  • Ancona
  • Offagna
  • Camerano
  • Sirolo
  • Numana
  • parte di Castelfidardo
  • Osimo.

Persistenza aromatica e gusto fruttato al palato sono le principali caratteristiche del vino Rosso Conero. Il suo colore è un rosso rubino intenso dalle sfumature violacee per un vino giovane. Con il passare del tempo, il Rosso Conero prende una tonalità più matura, granata ed aranciata.

La pungente tannicità, che si avverte se il vino è consumato entro il primo anno, si trasforma in piacevole morbidezza con il passare del tempo. Strutturato e corposo, il Rosso Conero si distingue per la sua iniziale vinosità che, con il trascorrere degli anni, diventa un sapore fruttato. Secco, asciutto e complesso, il Rosso Conero ha caratteristiche strettamente legate al microclima del promontorio del Conero, impossibile da ritrovare altrove.

Se bevuto entro i primi anni di vita, il Rosso Conero si accosta molto bene a carni bianche e formaggi di media stagionatura. Nelle annate più vecchie, questo vino si abbina meglio a carni rosse, stufati, brasati, cacciagione o selvaggina e primi di carne.

Il Rosso Conero affonda le sue radici nel passato. Vi sono tracce di questo vino risalenti all’epoca dei monasteri benedettini: su alcuni documenti i monaci parlano di cure fatte con del nettare ricavato da un particolare sistema in cui venivano utilizzate le uve coltivate sul monte Conero. Andrea Bacci, medico di Papa Sisto V, in un libro del 1596 racconta diffusamente dei vini del Conero. Riferimenti più recenti si ritrovano in alcuni scritti di Giacomo Leopardi. Il poeta si sofferma sugli effetti del vino, parla dell’ubriachezza e del vino in generale, facendo specifici riferimenti ad alcuni vini prodotti sulle pendici del monte Conero.

La Costarella, Numana

Il Conero: la zona di produzione del Rosso Conero, tra mare e montagna

Il Monte Conero è uno dei “gioielli” delle Marche, un promontorio sul mare Adriatico a metà della regione, in provincia di Ancona. Famoso per il mare limpido, le acque cristalline e le meravigliose spiagge, il Conero è anche natura, sentieri, trekking, escursioni. Tanti sono i luoghi di interesse di questa zona, a partire dal capoluogo di regione Ancona. Una menzione particolare meritano i borghi di Numana e Sirolo, sul mare, e Osimo, in collina. In ognuna di queste località è possibile gustare il Rosso Conero e la cucina marchigiana.

Numana, il suo borgo e le sue spiagge

Numana, nota destinazione turistica, si trova alle pendici meridionali del monte Conero. Il paese si divide sostanzialmente in due parti: il centro storico di Numana Alta, che sorge su una falesia a picco sul mare, e le spiagge di Numana bassa. Le due zone sono collegate dalla Costarella, la strada più caratteristica di Numana: una scalinata piena di fiori che dal centro porta al porticciolo e al mare che in passato i pescatori percorrevano ogni giorno per andare a lavorare. In Numana convivono quindi due anime, una più antica e una più vivace e moderna, ricca di locali e stabilimenti balneari. Numana conserva la sua origine marinara nella parte alta, dove un fitto reticolo di viuzze abbraccia le colorate casette dei pescatori e si apre poi in un ampio belvedere affacciato sul mare, da dove si gode un panorama unico, che spazia su tutta la costa della Riviera del Conero

Sirolo, il borgo medievale dal mare blu

Sirolo è località nota per il blu del suo mare. Infatti da oltre vent’anni, questo borgo viene premiato con il titolo di Bandiera Blu d’Europa e con le 4 Vele di Legambiente. Nel territorio di Sirolo si trova tra l’altro una delle spiagge più note della Riviera del Conero, accessibile soltanto via mare. La sua caratteristica sono, appunto, i due faraglioni chiamati le due sorelle. Le bellezze naturali di Sirolo si integrano con l’architettura decisa di impianto medievale che contraddistingue invece il centro storico.

Osimo e la sua città sotterranea

Osimo, in collina, è una città dall’impianto romano. Si tratta, infatti, dell’antica Auximum e ogni angolo della cittadina ricorda la sua antica storia: le antiche mura romane, le fonti, le statue acefale. Il centro storico è ricco di locali, dove sorseggiare il Rosso Conero, e negozi ma nasconde una sorpresa. Esiste una Osimo sotterranea, ricca di grotte e cunicoli scavati nell’arenaria. Degne di nota e di interesse sono anche le chiese della città e in particolar modo la chiesa di San Francesco, dove sono conservate le spoglie di San Giuseppe da Copertino, patrono della città.

Cosa mangiare nella zona del Rosso Conero

Il Rosso Conero è il vino tipico della zona del promontorio del Conero, ma non mancano certamente i piatti tipici con cui accompagnare il vino. Le Marche sono un territorio particolarmente ricco di carni pregiatesalumi d’eccellenza e formaggi prelibati. Di solito si abbinano alla crescia: uno speciale impasto di acqua, farina e uova, cotto sulla griglia, tipico dell’entroterra della Riviera del Conero. È molto diffusa la tradizione di preparare vari tipi di pasta fresca: tagliatelle, pappardelle, fettuccine, gnocchi e lasagne sono tra le trafile più diffuse del territorio.

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