I vini del Conero Doc e Riserva Docg, piccola grande eccellenza rossa delle Marche

I vini del Conero, 350 ettari di vigneti che si affacciano sul mare per produrre Rosso Doc e Riserva Docg

Piccola per i suoi ettari limitati, grande per la qualità dei suoi vini, la Doc Rosso Conero è stata la prima denominazione istituita nelle Marche (1967) a cui ha fatto seguito il riconoscimento del Conero Riserva Docg nel 2004.

Si è svolto da poco l’incontro con i produttori della Doc Rosso Conero e Docg Conero Riserva organizzata con il consorzio IMT, attualmente presieduto da Michele Bernetti e diretto da Alberto Mazzoni, con lo scopo di promuovere le eccellenze della regione Marche. Sono stati 3 gli incontri previsti presso le nominazioni della Doc Conero, Colli Maceratesi, Serrapetrona. Con 472 aziende associate per 16 denominazioni di origine – di cui 4 Docg – l’Istituto Marchigiano di tutela vini (Imt) rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento e incide per il 45% sull’intera superficie vitata regionale (oltre 7.500 ettari tra le province di Ancona, Macerata, Fermo e Pesaro-Urbino). Dal 1999 supporta tutti i produttori di Verdicchio e garantisce l’autenticità delle produzioni.

Secondo quanto esposto durante la presetnazione dell’incontro sono tre gli obiettivi degli investimenti che IMT e la Regione stanno mettendo sul tavolo: lo sviluppo del sistema enoturismo, il raggiungimento di una certificazione di sostenibilità non soltanto ambientale ma anche economica, sociale e gestionale, e il prosieguo della promozione del brand Marche nel mondo, con il supporto di osservatori sull’andamento dei mercati e dei prezzi e ricercate strategie di comunicazione, con l’ausilio dei fondi messi in corriera da pnrr, psr e Ocm, ai quali sempre più aziende possono partecipare. Nel prossimo futuro vedremo anche importanti aggiornamenti riguardanti i disciplinari di produzione, in parte già preannunciati qualche anno fa. Per quanto riguarda le denominazioni oggetto di studio si preannuncia una stagione di updating: semplificazioni per lo spumante Serrapetrona e per i Colli Maceratesi e per il Conero introduzione delle tipologie spumante e rosato. Interessante l’accenno fatto nei confronti dei vitigni resistenti che entrerebbero a far parte delle Igt. In questa sezione ci soffermiamo sul Conero, il Rosso che rappresenta le Marche del mare e delle verdi colline. Di seguito i vini che sono stati proposti durante il focus sulla denominazione.

Vini e cantine del Conero

Garofoli, Brut metodo classico rosé 2019, Kòmaros rosato igt 2021, Piancarda Rosso Conero Doc

La Calcinara, Mun rosato Igt 2021, Il cacciatore di Sogni Rosso Conero Doc 2020 e Folle Conero Riserva 2019

Marchetti, Castro di San Silvestro Rosso Conero Doc 2020 e Villa Bonomi Conero Riserva Docg 2018

Moncaro, Montepasso Rosso Conero Doc 2019 e Nerone Conero Riserva Docg 2017

Umani Ronchi, San Lorenzo Rosso Conero 2020, Cumaro (con l’accento sulla “u”) Conero Riserva 2018 e Campo San Giorgio Conero Riserva Docg 2018

Silvano Strologo, Dal Nero metodo classico pas dosé 36 mesi sboccatura 2020, Rosa Rosae rosato igt 2021, Decebalo Strologo Riserva 2018

Moroder, Zero Rosso Conero Doc 2021, Notte Rosso Conero Doc 2019 e Dorico Conero Riserva Docg 2018

Fattoria Le Terrazze, Donna Giulia brut metodo classico sboccatura 2021, Rosso Conero Doc 2019 e Sassi Neri Conero Riserva 2018

Il Rosso Conero Doc

La denominazione del Rosso Conero è composta per un minimo di 85% da Montepulciano e per un massimo di 15% da vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Marche (principalmente Sangiovese), il Rosso Conero Doc è ‘un vino rosso affacciato sul mare’ e un caposaldo della viticoltura marchigiana, che esprime fortemente la territorialità di Ancona e del comprensorio del Monte Conero, unico promontorio della costa italiana adriatica compresa tra Trieste ed il Gargano.

Ci sono 350 ettari vitati, distribuiti nei comuni di Ancona, Offagna, Camerano, Sirolo, Numana e parte dei comuni di Castelfidardo ed Osimo, in un ambiente caratterizzato da terreno calcareo e da una specifica esposizione alla luce e alle brezze marine che permette al vitigno Montepulciano di esprimere una tipicità unica e irripetibile altrove.

Il Rosso Conero Doc è stato istituito il 22.08. 1967. Prevede una resa massima di 130 quintali di uva ad ettaro. I vitigni che compongono il blend sono Montepulciano min 85%, max 15% di vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Marche.

Dai dati della campagna vendemmiale 2020-2021 (fonte: Valoritalia Srl) si sono rivendicati 143 ettari vitati e 31 aziende viticoltrici (30 vinificatori, 41 imbottigliatori), quindi quasi 5 ettari ciascuna, e la produzione di uva ad ettaro è stata in media di 60 quintali. Quasi la totalità dei produttori rivendica la certificazione, per un totale di bottiglie di oltre 1 milione (nel periodo in esame).

Gli aspetti organolettici del Rosso Conero

Di colore rosso rubino, il Rosso Conero ha corpo e una discreta tannicità, due caratteristiche che si confondono nella fragranza dall’esuberanza giovanile. Per il suo affinamento non viene necessariamente impiegato il legno, poiché è capace di una buona evoluzione in bottiglia. È un vino adatto a piatti saporiti, arrosti, salumi ma anche al pesce dell’Adriatico. Per scoprirne la morbidezza e la sapidità si consiglia di gustarlo in versione fredda (temperatura di servizio: 15° circa) insieme ai piatti a base di pesce e – uno degli abbinamenti più tipici – di moscioli dell’Adriatico.

Il Conero Riserva Docg

Dal 2004 inoltre è riconosciuta la Docg Riserva, istituita il 09.09.2004. La resa uva/Ha è di 10 ton e i vitigni utilizzati sono Montepulciano min 85%, max 15% Sangiovese, vinificati e affinati per 24 mesi. Può esprimere tutto il potenziale del vitigno e per cui può essere utilizzato il Montepulciano in purezza. La selezione delle uve e la raccolta posticipata rispetto alla Doc permettono in questo caso una maturazione ottimale con piena concentrazione degli zuccheri nell’acino. L’affinamento, che richiede 24 mesi, consente di ottenere un vino di grande caratura, capace di mantenersi per lunghi anni.

Dai dati della campagna vendemmiale 2020-2021 (fonte: Valoritalia Srl) si sono rivendicati 114 ettari vitati e 27 aziende viticoltrici (20 vinificatori), con una media di meno di 4 ettari e mezzo ciascuna. Dai dati emerge che quasi la totalità dei produttori rivendica la certificazione, per un totale di bottiglie di oltre 330 mila (nella annata in esame).

Il vino si presenta di un colore rosso rubino brillante, gradevole e armonico. La struttura si . Il periodo di maturazione prevede che il vino resti due anni in affinamento.

Le ultime riforme del disciplinare

Per venire incontro alle nuove esigenze di consumi e mercato, sono state approvate in via definitiva nel 2022 alcune modifiche al disciplinare di produzione per consentire l’utilizzo del formato Bag in Box, sempre più richiesto da alcuni mercati esteri. Inoltre, nel 2021 è stata approvata anche la modifica che prevede l’aggiunta delle tipologie rosato e rosato metodo classico (l’iter completo di approvazione si concluderà entro settembre 2023), prodotti che stanno riscuotendo un grande successo e che stanno attirando un numero sempre maggiore di consumatori. Le modifiche ai disciplinari sono oggi processi fondamentali per intercettare i gusti e le abitudini in costante cambiamento dei consumer.

Export del Rosso Conero

Il mercato principale resta quello interno, che rappresenta il 75%, mentre all’estero i principali mercati di destinazione sono il Nord Europa, la Germania, l’Olanda, il Giappone e gli Stati Uniti.

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