I prodotti più comprati negli e-commerce in Italia: biologici e 100% made in Italy

L’e-commerce dei prodotti alimentari di largo consumo continua a salire in Italia: lo dicono gli ultimi dati presentati dall’Osservatorio Digital FMCG di Netcomm in collaborazione con NielsenIQ. Numeri interessanti che dimostrano come, dallo scoppio della Pandemia in avanti, i consumatori si siano orientati sempre di più verso soluzioni di spesa online. Anche per quello che riguarda i cosiddetti Fast Moving Consumer Goods, cioè prodotti di largo consumo non capaci di resistere a lungo nel tempo.

L’occasione per discuterne è stata la seconda giornata di Netcomm Forum Industries, l’evento di riferimento in Italia organizzato da Netcomm – il Consorzio del Commercio Digitale Italiano – per approfondire e confrontarsi sui trend dell’eCommerce e della trasformazione digitale. Vediamo insieme cosa è emerso.

L’e-commerce di prodotti di largo consumo in Italia non si arresta. E supera la GDO

Secondo l’Osservatorio, non accenna a diminuire il contributo positivo dell’eCommerce all’andamento generale del largo consumo italiano. “Se la GDO nel canale fisico registra una crescita dello 0,4%, includendo la spesa nel canale online si arriva addirittura al +1%” si legge in una nota. Un trend che si è visto più volte confermarsi anche nel settore enologico: comprare vino online è ormai una normalità. E sono sempre più le cantine con un proprio e-commerce, da dove raggiungono clienti di tutto il mondo.

Ma quali sono le tipologie di beni più venduti online in Italia?

“Ai primo posti, spicca il segmento dei prodotti premium – continua la nota – che trova nel canale online un’importanza e un peso decisamente più elevato rispetto al mondo offline.  Se nel canale fisico i prodotti con un indice di prezzo maggiore di 150 (ovvero i prodotti con un prezzo medio superiore almeno del 50% rispetto al prezzo medio di categoria) hanno una quota a valore del 23% sul totale, nel mondo eCommerce questa quota arriva addirittura al 34%. Diventando così la fascia di prezzo preponderante online“.

dati e-commerce Italia

Prodotti più acquistati negli e-commerce in Italia: vincono bio, free-from e Made in Italy

Una menzione particolare spetta ad alcuni prodotti di punta del segmento premium, che si differenziano per essere tra i più venduti negli e-commerce.

Spicca la vendita online di prodotti biologici, free-from e 100% italiani. Prodotti che, proprio grazie al digitale, riescono meglio a far emergere i propri elementi distintivi. Questi, infatti, registrano una quota molto più alta online rispetto a quella offline, come nel caso più eclatante del biologico che quasi raddoppia la propria quota a valore (3,6% offline vs 6,7% online)” continua la nota.

D’altronde, che il biologico fosse un trend da non sottovalutare lo dimostrano alcune scelte fatte dalle aziende, mondo del vino incluso. Negli ultimi, le superfici di vigneti biologici sono sempre in aumento, in Italia come nel mondo.

Le small brands (piccoli marchi) approfittano delle vendite online

Guardando più nel dettaglio al mondo della marca, gli ultimi dati dell’Osservatorio Digital FMCG raccontano che tra i marchi che stanno beneficiando maggiormente dello sviluppo dell’eCommerce ci sono le cosiddette small brands.

“Infatti – aggiunge la nota – anche se le marche leader e follower continuano a mantenere la loro importanza, i piccoli brand incrementano la loro quota di circa 10 punti, passando da un 20% offline ad un 30% online. Inoltre, analizzando le vendite On e Off dei player della Distribuzione Moderna, si evidenzia come i retailer stiano investendo molto sulla propria marca anche nel mondo digitale. Tanto che la quota delle private label passa da un 20,6% nell’offline a un 24,5% nell’online”.

Appare sempre più evidente come l’eCommerce stia sviluppando una propria identità in termini di offerta – ha commentato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm -. Dai prodotti premium a quelli con caratteristiche distintive, dall’importanza crescente delle small brands al focus dei retailer sulle loro private label. Niente è ancora deciso. L’identità dell’eCommerce FMCG in Italia è ancora in evoluzione ma ci sta già dando delle indicazioni chiare su alcuni degli elementi che ne caratterizzeranno il futuro”.

“Come emerso dall’osservatorio di Netcomm in collaborazione con Qberg – continua Liscia – gli shop online assomigliano sempre di più a quelli fisici. Con mix assortimentali simili e un aumento della profondità del catalogo online. Anche i prezzi tendono ad allinearsi all’offline, con il vantaggio che online i retailer possono ingaggiare i consumatori con offerte personalizzate. Tutti questi indicatori ci confermano che, grazie sicuramente anche alla potente spinta data all’online durante la pandemia, quello che era un mercato per molti versi ancora in fase sperimentale, stia invece rapidamente approdando a una fase di consolidamento delle sue caratteristiche chiave.” 

Come evolve la filiera alimentare: i nuovi trend

Le riflessioni che scaturiscono dalla presentazione dei data sull’e-commerce in Italia e la sua evoluzione, ci portano a definire le nuove caratteristiche della filiera alimentare. Una filiera che, potremmo dire, è sempre più digital.

Veloce, sostenibile e senza frizioni – conclude la nota -. Sono tre gli elementi che stanno caratterizzando lo sviluppo delle filiere agroalimentari. Dalle nuove start-up votate alla vendita di prodotti deperibili, all’avvento di iniziative totalmente dedicate al fresco. Fino ad arrivare alle iniziative dirette dei brand con l’apertura di propri canali direct-to-consumer e alle nuove logiche a piattaforma per dare accesso digitale ai piccoli agricoltori e produttori locali. Il digitale investe in tutte le modalità di relazione tra player creando nuove forme di servizio e nuove modalità di interazione BTB e BTC”.

“Nello sviluppo del FMCG online, poi, la logistica sarà l’elemento al centro della competizione e delle riflessioni strategiche. Il tutto, con le sue ripercussioni, da un lato sul servizio offerto al consumatore finale e dall’altro sulla gestione delle operation e sulla loro sostenibilità (ambientale ed economica) da parte delle imprese. Una partita ancora aperta sulla quale si stanno sperimentando modalità e modelli di servizio. E dove le tecnologie rappresentano l’elemento di equilibrio tra i desideri dei consumatori e la capacità gestionale delle imprese”.

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