Vendemmia del Soave: il 2021 sarà un’ottima annata

Tre obiettivi per il Consorzio per questa vendemmia del Soave: riduzione delle rese, alta qualità e aumento del valore dell’imbottigliato

Alla vendemmia del Soave manca ancora un mese, ma il Consorzio tira già le somme di quelli che potrebbero i risultati, stando alle prime campionature delle uve.

Quali sono state le condizioni climatiche dalla primavera ad oggi?

Al contrario di molte altre zone, le gelate primaverili non hanno fatto danni alle uve.

La vendemmia di questa zona è in linea con le raccolte del veneto, di cui abbiamo visto le previsioni stilate da Assoenologi, Ismea e UIV a fine luglio.

La primavera è stata molto fresca e piovosa: questo ha rallentato le prime fasi fenologiche della vite e dato un importante apporto d’acqua.

Anche la siccità che ha interessato buona parte dell’Italia, non ha creato problemi nella zona del Soave.

Il periodo estivo ha conosciuto piogge non torrenziali alternate a periodi caldi, che hanno favorito una piena maturazione delle uve, che mai hanno sofferto per la mancanza d’acqua.

Ecco perchè la vendemmia del Soave si prospetta, soprattutto sulle zone collinari, di buona qualità, ma con un piccolo calo delle rese.

Al fine di mantenere l’equilibrio il Consorzio del Soave per questa vendemmia, così come altri importanti d’Italia, sceglie la strada della prudenza e la diminuzione delle rese.

La scelta è quella di:

  • passare da 150 qli/ettaro per la DOC a 130 qli/ettaro (-13%)
  • da 140 qli/ettaro a 130 qli/ettaro (-7%) per la zona Classica e dei Colli Scaligeri
  • per le aziende biologiche certificate, il limite rimane a 140 qli/ettaro

Sono previste deroghe a questa decisione che verranno date alle aziende che negli ultimi due anni non hanno caricato il Soave oltre il limite previsto senza superi.
“Una scelta condivisa e presa sentendo tutte le parti – dichiara il Presidente del Consorzio Sandro Gini – l’anno in corso sta dando segnali di ripresa, ma ci sono ancora molte incertezze e questo richiede agire con prudenza. La scelta quindi, oltre ad assicurare il corretto apporto di Soave sul mercato, permetterà di assicurare anche un’ottima qualità anche grazie a un’annata particolarmente favorevole”.

Vendemmia del Soave: 2020 vs 2021

Anche il 2020 era stata, per il Soave, un’ottima annata: rispetto alla stagione precedente il germogliamento di questo 2021 è stato piuttosto ritardatario.

L’inverno 2020 era stato mite e siccitoso mentre i mesi primaverili, piovosi e con basse temperature avevano portato ad una fioritura perfetta nel mese di giugno.

Anche le temperature dei mesi estivi erano state clementi: ventilazione e un perfetto apporto idrico hanno portato le vigne a essere rigogliose e sane, senza attacchi di peronospora o altre malattie.

Le vigne di Garganega e Trebbiano di Soave erano quindi in ottimo stato e con un produzione nella media. La scelta del Consiglio di diminuire le rese, scelta fatta anche nel 2020, era stata necessaria per porre attenzione in vigneto, con la selezione dei migliori grappoli per la produzione del vino Soave che nel 2020 aveva raggiunto i 450.000 ettolitri, in linea con le richieste del mercato.

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