A portare avanti la difesa il Sistema Prosecco: obiettivo, salvaguardare il made in Italy
La lotta alle imitazioni non si è fermata nemmeno in questo strano 2020. In molti, ad esempio, ricorderanno la scoperta del falso Doc Bolgheri Sassicaia emersa a ottobre: una truffa da 400mila euro al mese (ne avevamo parlato qui).
Lo sa bene anche il Sistema Prosecco che, come ricorda Ansa, ha portato avanti 135 azioni legali in tutto il mondo per proteggere il suo nome in Italia e all’estero. Se la contraffazione pura e semplice segna una battuta d’arresto, il Sismea fa sapere che prende sempre più piede il fenomeno dell’evocazione. Progetti ben studiati, spesso border line con quanto le leggi concedono.
“Anche su questo fronte rispondiamo colpo su colpo – sottolinea il presidente Stefano Zanette – negli ultimi mesi abbiamo ottenuto degli importanti pronunciamenti legali a nostro favore che determinano fondamentali precedenti giurisprudenziali che ci saranno utili nell’affrontare situazioni analoghe in futuro. Questo nell’ottica di consolidare la protezione del nome Prosecco anche per contrapporre lo sfruttamento della reputazione delle nostre Denominazioni nelle etichette di svariati prodotti, dai saponi, ai cioccolatini, dai cosmetici fino a prodotti che appartengono alla sfera sessuale”.
Come il Prosecco, anche altre importanti denominazioni italiane famose in tutto il mondo hanno dovuto fare i conti con le truffe. Oltre al già ricordato Sassicaia, ci sono anche Brunello e Chianti nella lista.
Obiettivo per il 2021? Non abbassare la guardia. “Continueremo a batterci su tutti i fronti” conclude il presidente, che lancia un appello: “aiutateci nella nostra missione verificando che il prodotto che vi viene venduto sia autentico Prosecco e, soprattutto, segnalateci tutti i casi che possano apparire dubbi”.
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