Consorzio del Vino Brunello di Montalcino: eletto il nuovo presidente

Fabrizio Bindocci è ora alla guida del Consorzio del Brunello: “il vino italiano deve crescere e il Brunello vuole essere un protagonista” afferma il neopresidente

 

 

Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino ha un nuovo Presidente: è Fabrizio Bindocci.

64  anni, dal 1999  è il direttore generale dell’azienda Il Poggione della famiglia Franceschi (azienda per la quale lavora fino dal 1976), una delle tenute storiche della terra del Brunello. Ha già ricoperto il ruolo di  vicepresidente durante il primo mandato di Filippo Fanti (1998 – 2000 e la carica di Presidente dal giugno 2012 (subentrando ad Ezio Rivella, dimissionario per motivi personali) sino al 2016, essendo stato riconfermato come Presidente nel 2013. Dal gennaio 2018 ha guidato in qualità di Presidente la neonata  “Fondazione Territoriale Brunello di Montalcino”.

 

Bindocci è stato eletto dal nuovo Consiglio di Amministrazione e resterà in carica fino al 2021. Il Consiglio ha inoltre scelto i tre Vicepresidenti: Giacomo Bartolommei(28 anni, dell’azienda Caprili) con delega al Bilancio, Stefano Cinelli (63 anni, alla Guida della Fattoria dei Barbi) che guiderà la commissione Rapporti Istituzionali e Riccardo Talenti(40 anni, proprietario dell’omonima azienda) che guiderà quella della Promozione. Elisa Fanti della Tenuta Fanti sarà invece la responsabile della Commissione Tecnica.

Bindocci si pone a capo di una realtà leader internazionale dell’enologia: l’obiettivo più importante della sua presidenza è, come lui stesso sottolinea, mantenere e accrescere il prestigio del Brunello in Italia e nel mondo. “Il Brunello è da tempo un marchio di altissimo profilo, ma in questo momento noi crediamo che il nostro Paese abbia bisogno di qualcosa di più. Il Brunello vuole essere il simbolo della grandezza della viticoltura italiana, e questo è l’unico progetto di questa presidenza. È un progetto ambizioso, che vuole mettere insieme qualità, prestigio, mito e un gruppo straordinario di viticoltori per scalare i vertici mondiali. Noi crediamoche i tempi siano maturi, il vino italiano deve crescere e il Brunello vuole essere un protagonista.”

Il neo-presidente ha anche sottolineato l’importanza dell’intero sistema che porta alla nascita e al successo del Brunello: “il mio sarà un  mandato che trova nell’unione indissolubile tra produttori, Consorzio e territorio, la linfa vitale. La complementarietà tra i grandi produttori, che rappresentano alcuni dei player più importanti del sistema vitivinicolo nazionale, e i piccoli vignaioli, custodi della tradizione e dell’alto artigianato enologico, ha fatto grande il Brunello. Grazie a ciò – prosegue Bindocci– il Consorzio potrà  sempre più svolgere oltre al  ruolo di “gestore della denominazione” quello di vera e propria “agenzia di sviluppo territoriale e di “catalizzatore di energie” produttive e promozionali. Il Consorzio del Brunello è chiamato a diventare un tavolo di sintesi, dove il valore del marchio del territorio è più facilmente comunicabile, per rispondere alle esigenze delle piccole e grandi aziende, ma anche alle sollecitazioni che vengono dal mondo della politica e delle istituzioni. In una parola la nuova frontiera finisce per chiamarsi necessariamente “promozione del territorio”. Il Consorzio del Brunello di Montalcino quindi attuerà anche una serie di eventi e manifestazioni “destagionalizzate” per animare il territorio anche nei periodi dell’anno meno frequentati da turisti e/o appassionati. Tutto questo – conclude Bindocci–  puntando sui giovani”.

 

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