Congresso Assoenologi 2022: il punto su burocrazia, ripresa e rincari

Congresso Assoenologi 2022: il vino ha sette vite come i gatti

Al via il Congresso Assoenologi 2022 che si svolge dopo lo slittamento delle date invernali a causa dell’emergenza sanitaria.

Un programma serrato quello della 75° edizione che si svolge in questo fine settimana, dal 25 al 27 marzo e che segna i 130 anni dell’associazione, nata nel 1891.

Le parole di Riccardo Cotarella al Congresso

“Impossibile- afferma Riccardo Cotarella in apertura del congresso- non nominare la pandemia: due anni orribili, centosessantamila morti, una strage, una depressione economica pazzesca, una sofferenza totale in tutti i settori. Ma noi del vino non abbiamo il diritto di lamentarci: abbiamo sofferto molto meno di altri settori, non abbiamo navigato nell’oro, ma abbiamo tenuto, grazie ad e-commerce e gdo, anche se mancato “l’altare” dell’horeca. Ma è bastato un accenno al ritorno della normalità per vedere un’esplosione dei consumi, dell’enoturismo, indice più evidente della salute delle cantine”.

Un vino, quindi, che nonostante tutto va avanti e supera crisi e difficoltà, definito ironicamente dal presidente Cotarella come un gatto con le sue sette vite.

Tante le personalità presenti a questo evento che si svolge in  un momento importantissimo.

 “I numeri del 2021 nonostante tre mesi di ristoranti, enoteche e locali chiusi per la pandemia – ha spiegato ancora Cotarella – hanno detto chiaramente che il vino è l’asset dell’agroalimentare italiano più trainante nel mondo, e da quei numeri dobbiamo trarre linfa vitale per continuare nel nostro percorso di impresa. Un asset che però potrebbe essere messo a dura prova dal rincaro delle materie prime e dei costi di energia e carburanti. Bene l’azione di Governo messa in atto in questi giorni per contenere i prezzi di gasolio e benzina, ma serve un intervento deciso dell’Unione europea, così da non cancellare del tutto la ripresa economica a cui stavamo assistendo – ha concluso – grazie anche ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Forti le parole di Coratella che durante il suo intervento ha più volte ribadito il suo disappunto nei confronti dell’ipotesi, che per il momento sembra scongiurata, di etichettare il vino come prodotto cancerogeno.

Proposta che ormai ci lasciamo alle spalle grazie all’intelligente scelta del mondo del vino (italiano, ma anche francese e spagnolo) di fare squadra. 

Dario Stèfano personaggio dell’anno per Assoenologi

Posizione condivisa anche dal senatore Dario Stèfano, che ha sottolineato l’importanza di portare avanti, come una squadra, un confronto con l’Europa per rimanere ed emergere come protagonisti.

Fondamentale in questo senso una maggior presenza in Europa del mondo del vino, affinché certi pericoli non si presentino più e, anzi, si lavori in direzione di una maggior consapevolezza nel consumo moderato di vino.

Dario Stèfano è stato eletto da Assoenologi, personaggio dell’anno per “la competenza e la passione dimostrate a vantaggio della promozione dei territori italiani, della cultura del vino e della valorizzazione dell’enoturismo e per la vicinanza ad Assoenologi nella tutela dei titoli di enotecnico ed enologo”.

L’intervento di Renato Brunetta al Congresso Assoenologi 2022

Fondamentali anche le parole di Bruno Vespa, che di vino è produttore da diversi anni nella sua cantina BV Futura 14 e che auspica uno snellimento delle pratiche burocratiche per i produttori.

Sulla stessa linea si pone Renato Brunetta Ministro della Pubblica Amministrazione e produttore con la Cantina Capizzucchi, che parla di uno snellinemento delle misure di controllo, ma soprattutto di una collaborazione tra controllori e produttori al fine di non complicare i lavori di routine delle cantine. 

“Tutti i controlli di routine- afferma- saranno concordati e programmati, in modo tale che la cantina possa rispondere a tutto quello che prevede la normativa, ma con un rispetto reciproco tra chi controlla e chi viene controllato. Questo è approvato nella delega sulla legge sulla concorrenza che è in discussione in parlamento, che presto sarà approvata, e prima dell’estate arriverà il decreto legislativo, figlio della delega”.

Questo si pone sulla scia delle scelte già fatte circa la dematerializzazione dei registri, che ha già tagliato numerosi passaggi che gravavano sull’azienda. 

Anche per questo, durante il Congresso, si è ribadita la necessità di affidare all’enologo un ruolo di rilievo in azienda, ben lontano da quello del semplice tecnico. 

È stato Paolo Borgioni, direttore di Assoenologi, a ribadire la necessità di una riforma, su cui si sta lavorando, che ben delinei la differenza tra enologo ed enotecnico.

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