La ricerca per un’agricoltura più sostenibile: i progetti di Crea

Quando la ricerca incontra la sostenibilità e l’agricoltura. CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria è il più importante ente di ricerca agroalimentare italiano. Negli anni, l’obiettivo è sempre stato chiaro: rendere più sostenibili i processi produttivi agricoli, con un occhio all’efficienza e uno al rispetto per l’ambiente.

Tra i progetti di quest’anno, la diffusione di importanti innovazioni nel settore della meccanizzazione. Stiamo parlando della  seminatrice “SEMINBIO”, messa a punto e brevettata dal CREA per favorire il controllo delle erbe infestanti nell’ambito del progetto Biodorum, dedicato principalmente al grano duro italiano. Non solo. Fondamentale anche l’attenzione verso l’agricoltura digitale – uno dei settori più all’avanguardia – con nuove tecnologie pensate per la salvaguardia della fertilità del suolo. Un problema, questo, che preoccupa da tempo agricoltori e viticoltori.

Un altro progetto riguarda, invece, l’agricoltura di precisione. Applicazione pensate per produrre meglio con meno, coniugando ambiente ad economia. Il Centro, nell’ambito del progetto Agridigit, sottoprogetto Agrofiliere – sottolinea una nota stampa – ha messo a punto tre droni leggeri, su cui sono caricati sensori e telecamere, in grado di rilevare, raccogliere e trasmettere una notevole mole di dati, coprendo vaste aree.  In particolare, sono stati sviluppati per:

1. stimare in campo l’altezza della parcella grano duro: si tratta di una importante attività di phenotyping, ossia di osservare il carattere esteriore (il fenotipo) delle piante in modo massivo e obiettivo;


2. definire il vigore delle chiome dei vigneti, per creare mappe prescrittive che permettano una dispersione ragionata (a rateo variabile) del prodotto, evitando sprechi e nel rispetto dell’ambiente;


3. rilevare le chiome in uliveto per la stima delle produzioni.


“Si tratta di operazioni che la tecnologia mette a disposizione in tempi e modalità prima impensabili” conclude la nota.

Infine, un ultimo progetto riguarda o studio dei DSLP nell’agricoltura biologica. I dispositivi sperimentali di lungo periodo (DSLP) in agricoltura biologica permettono lo studio a lungo termine dei terreni coltivati, dando la possibilità di verificare la sostenibilità agronomica, economica e ambientale e rappresentano l’ambiente ideale per mettere a punto e testare innovazioni varietali, agronomiche e meccaniche.

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