Vino organico, biodinamico, biologico, libero e naturale: facciamo un po’ di chiarezza

Diciture ormai d’uso comune (anche se talvolta usate impropriamente) ma su cui i consumatori non sempre hanno le idee chiare.

Vino organico, biologico e biodinamico, vino libero e vino naturale. Un mare magnum terminologico che rischia di affogare il consumatore. Ecco allora un breve chiarimento per non perderci in un bicchier… di vino!

downloadVino organico: il termine inglese “organic” viene solitamente tradotto con “biologico”. Ma se, a livello ortofrutticolo, la traduzione calza a pennello, per il vino bisogna fare un piccolo distinguo. “Organic” indica, infatti, in Usa “un vino prodotto da grappoli coltivati in maniera biologica senza aggiunta di solfiti” mentre il termine “biologico” designa, in Europa come in Canada “un vino prodotto da grappoli coltivati in maniera biologica che potrebbe contenere solfiti”. Occhio dunque ai solfiti!

Vino biologico: fino al 2012 era consentita solo la dicitura vini “ottenuti da uve biologiche” mentre a decorrere da tale data, con l’entrata in uso del nuovo regolamento europeo, essi possono avvalersi del termine “vino biologico”.  A patto di essere prodotti secondo la normativa europea in materia e certificati da una delle agenzie autorizzate dal Ministero di competenza. Fra le sostanze e le pratiche bandite vi è l’acido sorbico e la desolforazione mentre per quel che riguarda i solfiti, essi devono essere inferiori a quello del vino  convenzionale. Il livello massimo di solfiti per il vino rosso è di 100 mg per litro (150 mg/l per il vino convenzionale) e per il vino bianco/rosé di 150mg/l (200 mg/l per il vino convenzionale), con un differenziale di 30mg/l quando il tenore di zucchero residuo è superiore a 2 g/l.

natural-wine-explanationVino biodinamico: un vino prodotto secondo la teoria di Rudolf Steiner, seguendo le fasi lunari e pratiche che ad oggi non hanno ancora una definizione univoca. Attenzione ai vegani: l’utilizzo in vigna del corno letame di origine animale li rende inadatti al consumo da parte di chi segue i dettami di tale modus vivendi.

Vino libero: definizione coniata da Oscar Farinetti per definire quei vini che intendono avvalersi di un’autocertificazione di qualità che esuli dai controlli – a pagamento – previsti dall’UE per poter definirsi biologici.

Vino naturale: un termine a maglia larga, che intende raccogliere sotto il suo mantello tutti quei vini prodotti con tecniche biologiche e che, per di più, non presentino alcuna sostanza addizionata nel mosto, pertanto liberi da solfiti, correttori di acidità, etc. Quello che manca a oggi è un organo garante in merito.

 

 

 

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