Vino e storia: archivio e biblioteca Uiv diventano “beni culturali”

I documenti ripercorrono oltre un secolo di storia dell’associazione e del vino italiano. Tra questi, i piĆ¹ vecchi numeri del Corriere Vinicolo e alcune riviste storiche.

La storia del nostro Paese si intreccia sempre di piĆ¹ con quella del vino, vero e proprio patrimonio nazionale. Oggi, ad aggiungere un altro tassello in questo legame stretto tra vino e territorio ci pensa la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia.

Questa, infatti, ha riconosciuto ā€œbeni culturaliā€ lā€™archivio e la biblioteca di Unione italiana vini (Uiv). Ne ha riconosciuto lā€™unicitĆ  del valore storico e culturale ā€œin quanto viva testimonianza della storia dellā€™enologia [ā€¦] e della comunicazione di unā€™impresa a livello nazionale e internazionale, che ha attraversato lā€™intero Novecento fino ai giorni nostriā€.

Come riporta una nota di Uiv, lā€™archivio e la biblioteca rappresentano infatti la sedimentazione documentare di oltre un secolo di attivitĆ  pratica, amministrativa e giuridica. E non si puĆ² di certo dimenticare la ricerca. Un patrimonio che dā€™ora in avanti lā€™associazione dovrĆ  tutelare assicurandone la pubblicitĆ  e la fruibilitĆ  da parte di tutti gli interessati.

L’archivio. Conservato a Milano negli uffici via San Vittore al Teatro, lā€™archivio consiste in circa 160 metri lineari e vanta un patrimonio documentale che va dal 1895 ai giorni nostri. Tra le carte piĆ¹ antiche, i volumi manoscritti con i verbali del Consiglio e delle Assemblee, le circolari e dei comunicati diffusi tra il 1920 e il 1933, e le schede di adesione allā€™Unione dal dopoguerra fino ad oggi. Da segnalare anche la documentazione relativa alla serie delle pubblicazioni edite da Uiv, tra cui Il Corriere Vinicolo (dal 1928) e la rivista illustrata Enotria (1922-1999).

La biblioteca. Era giĆ  attiva quasi un secolo fa, nel 1929. La biblioteca contiene diverse migliaia di volumi, anche non reperibili in altre biblioteche del Paese. Tra i piĆ¹ ricercati, la Storia della vite e del vino in Italia di Arturo Marescalchi e Giovanni Dalmasso (1931-1937) e Le uve da tavola di Giovanni Dalmasso (1946), o le riviste come il Giornale Vinicolo italiano di Casale Monferrato (1876-1895), la collezione dal 1946 al 1991 del Bulletin de l’office international du vin / Office international du vin (OIV).

Per il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti: ā€œQuesto riconoscimento ĆØ un primo traguardo nellā€™opera di valorizzazione del ruolo che la nostra associazione ha rivestito nel sistema Italia in 125 anni di lavoro. Unā€™operazione strategica che fa da specchio alla nostra attivitĆ  sociale e politica e un asset economico per tutti i nostri associati. Lā€™archivio e la biblioteca sono e saranno sempre piĆ¹ in grado di garantire una gestione efficiente e risparmiosa della documentazione, ma non solo ā€“ ha aggiunto Castelletti ā€“: potranno rappresentare dei ā€œserbatoiā€ culturali da cui attingere per operazioni di brand heritage, marketing e comunicazioneā€.Ā 

ā€œIl progetto ha come fine ultimo quello di creare il piĆ¹ importante centro nazionale di documentazione del comparto vitivinicolo ā€“ ha spiegato lā€™archivista incaricato Francesco Emanuele Benatti ā€“. Per questo stiamo lavorando per realizzare una sala di conservazione per lā€™archivio e una per la biblioteca, per aggiornare e rendere accessibili online lā€™inventario dellā€™archivio e il catalogo della biblioteca e per garantire il condizionamento dei documenti in faldoni certificati. Infine ā€“ ha concluso Benatti ā€“, dopo aver reso disponibile online Il Corriere Vinicolo a partire dal n.1 del 1928, puntiamo a continuare il processo di digitalizzazioneā€.

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