Etichettatura vini: prorogato al 30 giugno il decreto “salva etichette”

I produttori potranno continuare ad utilizzare fino al 30 giugno prossimo le etichette per vini e vini aromatizzati già stampate. La dicitura “ingredienti” non dovrà essere tradotta.

Le etichette già stampate per vini e vini aromatizzati potranno continuare ad essere impiegate fino del 30 giugno prossimo. Lo ha stabilito il Decreto emanato nei giorni scorsi dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste che proroga così l’autorizzazione all’utilizzo delle etichette che riportano il simbolo  ISO 2760 per identificare il codice QR ma non il termine “ingredienti”.

La soddisfazione di Federvini

“Esprimiamo soddisfazione e apprezzamento per la misura del Ministero dell’Agricoltura: un elemento di certezza per le aziende vitivinicole italiane in un momento cruciale per l’applicazione dei nuovi obblighi UE in materia di lista degli ingredienti e dichiarazione nutrizionale. Ricordiamo che già da tempo gli operatori del comparto del vino avevano diligentemente provveduto ad allinearsi alle richieste della Commissione europea e sarebbe stata una beffa non consentire loro di impiegare le etichette già stampate con il simbolo ma senza la dicitura ingredienti” commenta Micaela Pallini, Presidente di Federvini.

I dettagli del decreto

In dettaglio, il Decreto siglato dal Ministro Francesco Lollobrigida ha stabilito che è consentito etichettare i vini ed i prodotti vitivinicoli aromatizzati destinati al mercato nazionale con etichette riportanti il simbolo  ISO 2760 accanto al codice QR che rimanda alle informazioni relative alla lista degli ingredienti ed alla dichiarazione nutrizionale fino al 30 giugno 2024, anche se prive del termine “ingredienti”. Il decreto prevede altresì che, qualora non utilizzate entro la data del 30 giugno prossimo, le etichette rimanenti potranno continuare ad essere utilizzate se corrette mediante l’apposizione di un adesivo riportante il termine “ingredienti” accanto al simbolo o ogni altra indicazione ritenuta utile. Infine, i vini e i prodotti vitivinicoli aromatizzati che risulteranno etichettati entro il 30 giugno 2024 potranno essere commercializzati sul territorio nazionale sino ad esaurimento scorte.

Le linee guida della Commissione Europea

Lo scorso 24 novembre la Commissione Europea aveva pubblicato le Linee Guida sulle nuove norme concernenti l’etichettatura dei vini e dei vini aromatizzati, a pochissimi giorni dall’entrata in vigore dei nuovi obblighi UE in materia di lista degli ingredienti e dichiarazione nutrizionale. Un’interpretazione della normativa UE riguardo l’aspetto delle etichette, che ha stabilito la necessità di apporre la parola “ingredienti” insieme al QR-Code informativo sugli ingredienti e i valori nutrizionali in sostituzione della sola “ì”, già ampiamente in uso fra quei produttori che per primi si erano voluti adeguare al nuovo regime normativo. Una novità che aveva destato una marcata preoccupazione tra le associazioni di settore a livello europeo e nazionale per il timore di dover procedere alla distruzione di centinaia di milioni di etichette già prodotte e all’impossibilità tecnica di provvedere alla stampa delle nuove, con conseguente danno economico ingente per le filiere produttive visti i normali tempi di realizzazione e consegna delle etichette.

La precisazione del commissario all’Agricoltura

Sempre in tema di etichettatura, qualche giorno fa è arrivata un’importante precisazione da parte del commissario Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski.

Le nuove norme Ue sull’identificazione del codice QR per l’etichettatura dei vini fanno “esplicito riferimento all’elenco degli ingredienti che devono essere intitolati o preceduti da voce adeguata composta o comprendente la parola ‘ingredienti’. Nessun equivalente esiste però nel Regolamento Ue per le disposizioni relative alla dichiarazione nutrizionale”.

Lo ha affermato il Commissario Ue all’agricoltura Janusz Wojciechowski in una lettera di risposta alle preoccupazioni sollevate dalla commissione Agricoltura dell’Eurocamera riguardo le nuove regole che avrebbero reso inutilizzabili le etichette già stampate.

“Riguardo alla possibilità di sostituire il termine ‘ingredienti’ con un’abbreviazione o un simbolo quando l’elenco degli ingredienti viene fornito per via elettronica – si legge nella lettera – i miei servizi hanno esaminato tutti i poteri di cui al regolamento (UE) n. 1308/2013 e concluso che nessuno di essi consente alla Commissione di apportare tale modifica sulla base dei poteri esistenti. La normativa linguistica applicabile a questo termine è la stessa attualmente vigente applicata alle altre indicazioni, che dovranno figurare sulle etichette in una o più forme ufficiali nelle lingue dell’Unione”.

Il commento dell’europarlamentare De Castro

“Finalmente un atto di buon senso da parte della Commissione, che dopo l’alzata di scudi delle scorse settimane da parte del nostro settore produttivo, ha finalmente chiarito come la dicitura ‘ingredienti’ sulle future etichette non debba essere tradotta, e che né gli Stati membri, né i distributori potranno chiedere di aggiungere la dicitura ‘informazioni nutrizionali’ al codice QR apposto sul retro delle bottiglie”. Così Paolo De Castro, membro della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, commenta la risposta del Commissario all’agricoltura Wojciechowski. “Non potevamo accettare che tonnellate di etichette stampate andassero al macero – spiega l’eurodeputato – senza alcuna responsabilità da parte dei viticoltori. La posizione del Parlamento è sempre stata chiara e nelle ultime settimane abbiamo lavorato fianco a fianco con il settore per trovare delle soluzioni concrete ai bizantinismi della Commissione”. 

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