Primavera gelida: si accendono i fuochi nelle vigne

Anche i viticoltori italiani cercano di contrastare il freddo che ha colpito tutta l’Europa e che potrebbe portare gravi danni alla produzione enoica

Siamo in primavera eppure non si arrestano le ondate di gelo che si stanno abbattendo su tutta l’Europa mettendo in allarme le aziende vinicole poiché proprio questo è il periodo in cui le viti sono in piena fase vegetativa. Tornano alla mente le gelate primaverili del 2017 che colpirono e flagellarono i vigneti della Francia, della Spagna e del Belpaese. Proprio per contrastare le basse temperature ed evitare che scendano troppo in un periodo così delicato per la crescita delle piante, anche i viticoltori italiani accendono i fuochi nelle vigne. Appena un mese fa avevano dovuto fare lo stesso i colleghi tedeschi quando il gelo aveva particolarmente colpito la Sassonia. In Francia è arrivata in queste ore una nuova ondata di gelo dopo quella di aprile, che prospetta la perdita del 10% del raccolto di Bordeaux. La situazione è al limite nella Charente, territorio che potrebbe subire danni peggiori dopo i quelli delle settimane scorse nella Champagne e nella Loira.
In Italia sono stati accesi i fuochi non solo nei vigneti più alti dell’Alto Adige, ricoperti dalla neve che nei giorni scorsi è caduta tra i filari del Trentino, ma addirittura anche in Toscana.
Una situazione drammatica che seppur offre uno spettacolo suggestivo, sottolinea quanta fatica e passione sono necessarie per coltivare e curare, giorno dopo giorno, i vigneti che danno vita alle uve dalla quale si producono grandi vini famosi in tutto il mondo.

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