Primavera e mosca delle olive: come prevenire

Gli olivicoltori conoscono molto bene la mosca delle olive, tra i principali nemici di ulivi e olive. L’ultima generazione si è manifestata tra ottobre e novembre 2023 per via dell’inverno piuttosto mite ma, per fortuna, non ci sono stati danni.

Con l’arrivo della primavera e l’innalzamento delle temperature, la mosca delle olive ha ricominciare a volare tra gli uliveti. Si tratta di un insetto ectotermo, cioè in grado di adattare la sua temperatura corporea a quella esterna e, quindi, di adeguarsi facilmente alle continue escursioni termiche tipiche della bella stagione.

Così facendo, la mosca delle olive ha un metabolismo del tutto normale anche quando le temperature non lo sono e se trova delle olive di suo gradimento può tranquillamente deporre le uova. Tra l’altro, se le condizioni termiche lo permettono, può anche dar vita a più generazioni primaverili. Questo vuol dire che l’entità delle infestazioni successive (che solitamente iniziano a luglio, quando le olive si ingrossano) dipenderà non solo dalle mosche che sverneranno, ma anche dal numero degli individui primaverili.

Per ridurre la quantità di esemplari presenti, è opportuno rimuovere tutte le olive ancora presenti sulle chiome quando si potano le piante. Ma non solo: è possibile impiegare insetticidi ad hoc e condurre attività di prevenzione specifiche.

Quali insetticidi utilizzare per contrastare la mosca delle olive?

Quando le olive iniziano a crescere, per contrastare la mosca dell’olivo è possibile ricorrere a due insetticidi ammessi nei disciplinari di difesa integrata: il primo l’Acetamiprid, con azione altamente tossica sia nelle uova, sia negli adulti, che agisce per contatto e ingestione provocando prima una paralisi muscolare e poi la morte e ha effetto per circa 10-13 giorni; l’altro è il Flupyradifurone, un agrofarmaco venduto con il nome di “Sivanto prime”, che agisce più o meno allo stesso modo dell’Acetamiprid ma ha poca efficacia contro le larve.

Quali misure di prevenzione adottare?

La prevenzione è fondamentale quando si tratta di mosca delle olive, anche perché i due insetticidi appena menzionati hanno limitate capacità larvicide. Di conseguenza, è molto più efficace eseguire un primo trattamento fitosanitario non appena si notano le prime punture di ovideposizioni, così da limitare la popolazione adulta e, quindi, il deposito di uova e di larve ancora molto giovani.

Ulivo

La prevenzione si può attuare anche tramite le esche attrattive a base di sostanze proteiche che, grazie agli insetticidi presenti, hanno una grande azione abbattente. Lo stesso vale per le polveri di roccia come caolino, bentonite, gesso, zeolite e talco che, una volta distribuite, formano un film repellente al dittero; in pratica, dato che le mosche sono attratte dal verde delle olive, non riescono a riconoscerle proprio perché le polveri le rendono biancastre e, quindi, non interessanti per la deposizione delle uova.

Infine, l’azione preventiva può anche includere i prodotti rameici che, pur non avendo un’azione diretta contro larve e adulti, agiscono come batterici nei confronti dei batteri presenti sull’epidermide delle olive che, appunto, attirano le mosche in quanto alimento. Il rame, inoltre, ha anche un effetto negativo sui batteri che proliferano nell’intestino degli adulti e delle larve; si tratta di un fenomeno ancora poco noto, ma pare che sia in grado di porre fine alla vita degli esemplari ancora ai primissimi stadi larvali.

Detto questo, è opportuno sottolineare ancora una volta quanto la prevenzione sia fondamentale per contenere un’infestazione di mosca dell’olivo, soprattutto se eseguita in modo tempestivo e mirato per preservare al meglio la salute degli olivi, dei frutti e del prodotto finale.

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