Olio Evo, le riflessioni dal convegno di Confagricoltura e Carapelli

Il convegno di Confagricoltura e Carapelli per celebrare i cinque anni dell’accordo di filiera

Martedì 14 febbraio all’interno di Palazzo Della Valle a Roma, si è svolto il convegno nazionale organizzato da Confagricoltura e Carapelli Firenze dal titolo “Olio di Oliva: Impresa, Sostenibilità, Mercati. L’esperienza Confagricoltura e Carapelli Firenze: le opportunità di filiera”. Alla presenza di gran parte del mondo olivicolo e delle istituzioni nazionali ed europee, Confagricoltura e Carapelli Firenze hanno così celebrato i 5 anni dall’accordo di filiera per promuovere la produzione e la filiera dell’olio Evo italiano.

L’accordo di filiera, è nato nel 2018 con l’obiettivo di contribuire a stabilizzare il mercato dell’Olio Evo e restituire valore al settore agricolo e quello industriale, garantendo al consumatore un prodotto di qualità, tracciato e sostenibile. Un’esperienza di evidente successo, visti i 25 milioni di euro il valore al consumo dell’olio frutto dell’accordo e centinaia di aziende olivicole coinvolte.

La tavola rotonda al centro del convegno di martedì è stata l’occasione tutti di illustrare le opportunità che ha generato l’accordo per gli attori della filiera produttiva aderenti. Si sono potute esprimere a riguardo le aziende agricole, le organizzazioni di produttori e le associazioni di organizzazioni di produttori ai frantoi, fino all’industria.

convegno olio evo

Forte calo per l’Olio Evo italiano, la soluzione è fare filiera

L’evento di martedì a Palazzo della Valle è stato introdotto da Vincenzo Lenucci, direttore Area Politiche di Sviluppo economico delle Filiere agroalimentari di Confagricoltura. É stato fatto il punto sul comparto e sui nuovi orientamenti legislativi europei con particolare attenzione ai temi della sostenibilità.

Denis Pantini di Nomisma è intervenuto illustrando i cambiamenti in atto nel settore, in questo preciso scenario economico e attraverso le tendenze di consumo. La produzione di olio d’oliva Evo in Italia è in calo strutturale: tra le cause ci sono le condizioni climatiche avverse, la frammentazione produttiva (il 40% delle aziende olivicole italiane ha meno di 2 ettari di oliveto e solo il 2,5% oltre 50 ettari), la volatilità dei prezzi e della redditività. Nell’ultimo triennio (2020-2022) la produzione media è stata inferiore alle 300mila tonnellate, contro le oltre 500mila del triennio 2010-2012. La condizione illustrata ha obbligato l’Italia ad importare più olio per poterlo a sua volta esportare e non perdere quote di mercato. Rimane il fatto che la crescita dell’export italiano di olio di qualità è di gran lunga inferiore a quella degli altri Paesi concorrenti.

Secondo Pantini la soluzione è fare “filiera” attraverso gli accordi commerciali dà agli olivicoltori una maggiore sicurezza di sbocco di mercato e favorisce un processo di investimento modernizzazione necessario per tutto il comparto.

La chiave è valorizzare le forme di dialogo e la cooperazione

A seguire è intervenuto Pasquale Di Rubbo, policy analyst DG AGRI Commissione europea, presentando gli orientamenti europei della proposta di quadro legislativo per i sistemi agroalimentari sostenibili, attesa per fine anno. Si è parlato del sistema di etichettatura sulla sostenibilità e delle principali sfide dei sistemi agroalimentari europei. Anche in questo caso è stata riscontrata la necessità di valorizzare forme di dialogo e cooperazione tra i principali attori delle filiere, affinché la transizione verso pratiche più sostenibili possa essere un’opportunità di crescita per tutti, a partire dagli agricoltori.

Proprio in questa direzione Confagricoltura e Carapelli Firenze hanno intuito con grande anticipo l’evoluzione ora in atto. La tavola rotonda al centro del convegno ha visto i protagonisti dell’accordo illustrare le opportunità che lo stesso ha generato per tutti gli attori della filiera produttiva aderenti, a partire dalle aziende agricole, alle Op e all’Aop, ai frantoi, fino all’industria. Significativa la testimonianza diretta di chi ha lavorato sul campo che ha evidenziato il valore culturale dell’iniziativa, favorendo l’evoluzione delle competenze tecniche e tecnologiche.

Gli interventi alla tavola rotonda di Confagricoltura e Carapelli

Ad intervenire è stato poi Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, che ha ribadito: “Confagricoltura e Carapelli Firenze nel 2018 condivisero l’opportunità di approfondire alcuni temi cruciali per il comparto olivicolo oleario e di definire una progettualità comune. Oggi, dopo cinque anni, a valle di un lavoro intenso di scambio e di confronto, possiamo affermare con soddisfazione che l’intesa con Carapelli Firenze è un’esperienza di successo, che ha anticipato i tempi e che sicuramente faremo proseguire per condividere sfide sempre più innovative e stimolanti”.

L’intervento del sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura, Patrizio La Pietra, ha confermato l’importanza per il Masaf della collaborazione e del confronto costruttivo all’interno della filiera oleicolo olearia italiana per rilanciare un settore strategico del made in Italy. “Le indicazioni che ho avuto modo di raccogliere oggi saranno senz’altro molto utili anche in vista della riunione del Tavolo di Filiera Olio che ho ritenuto di convocare per il prossimo 16 febbraio per fare il punto della situazione del settore e affrontare le numerose problematiche in chiave, finalmente, strategica e di prospettiva”.

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