Olio di oliva: effetti benefici (anche) sulle malattie infiammatorie intestinali

Gli effetti benefici dell’olio di oliva sulla salute umana sono noti da parecchi anni, anzi, da millenni: basti pensare che, per le sue caratteristiche, è stato utilizzato per tantissimo tempo al pari di un farmaco con scopo terapeutico e curativo.

Le prime testimonianze in tal senso risalgono addirittura al 1550 a.C. quando, in lingua ieratica, sono state descritte alcune malattie insieme a sintomi, diagnosi e prescrizioni mediche da seguire. Successivamente, gli Egizi stessi hanno dimostrato come l’assunzione di olio di oliva fosse terapeutico in presenza di ferite, gastrite, ascessi, ustioni e disturbi dell’apparato genitale.

Non solo, perché anche i Greci e i Romani hanno ampiamente sfruttato le proprietà dell’olio di oliva per curare piaghe, ustioni, ulcere cutanee, infiammazioni della pelle e croniche, otiti, mal di gola, mal di denti, gastriti e ulcere.

Grazie ai numerosi precursori, anche oggi è possibile avvalersi dell’olio di oliva per contrastare le malattie infiammatorie intestinali.

In che modo l’olio di oliva contrasta le malattie intestinali?

L’olio di oliva contiene al suo interno composti fenolici con azione antivirale, antibatterica e antifungina, oltre che battericida nei confronti dell’Helicobacter pylori, in germe coinvolto in patologie intestinali come ulcere, gastriti e tumori allo stomaco, tanto da essere stato definito cancerogeno di classe I nel 1994 dall’OMS.

Al contempo, l’olio di oliva è ricco di composti bioattivi come tocoferoli, acidi grassi insaturi, carotenoidi e squalene, tutti estremamente utili per la loro azione antinfiammatoria e immunomodulatoria nei confronti di malattie cardiovascolari e infiammatorie, comprese quelle intestinali (le cosiddette IBD, Inflammatory Bowel Disease).

Gli studi più recenti hanno dimostrato che assumere olio di oliva allevia i livelli di citochine infiammatorie, come l’interleuchina 1 beta, e i danni ossidativi correlati, tipiche di questa malattie.

Le IBD, cioè le malattie infiammatorie intestinali, comprendono la colite ulcerosa e il morbo di Crohn, le cui cause sono ancora oggi sconosciute e sono accomunate dalla localizzazione dell’infiammazione, cioè l’area del tubo digerente: nella colite ulcerosa l’infiammazione interessa il retto e l’intero colon, mentre nel 90% dei casi il morbo di Crohn coinvolge l’ileo e l’inizi del colon.

Mentre, però, il morbo di Crohn si presenta con un aspetto a chiazze e interessa la parete dell’intestino in profondità, la colite ulcerosa non ha un aspetto a chiazze e l’infiammazione si ferma al livello della mucosa superficiale. Non solo, perché il morbo di Crohn può anche causare la formazione di fistole che mettono in comunicazione il colon con l’esterno o con altri organi non inerenti, così come stenosi del tubo digerente o granulomi.

Gli studi condotti hanno confermato che prestando molta attenzione alla dieta alimentare è possibile regolare il microbiota intestinale e, quindi, influire positivamente sulle IBD per ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo.

Olio di oliva e alimentazione

Ovviamente, l’olio di oliva è tra i protagonisti principali della dieta in questione perché non solo contribuisce ad alleviare i sintomi delle malattie infiammatorie intestinali, ma favorisce la circolazione, previene le patologie cardiovascolari, rafforza il sistema immunitario ed è un grande alleato della salute osteoarticolare.

Rispetto a milioni di anni fa la medicina ha compiuto passi da gigante e propone soluzioni all’avanguardia, ma il primo passo per stare meglio e convivere con malattie croniche (in particolare quelle che purtroppo non hanno alcuna cura risolutiva) è cambiare il proprio stile di vita e seguire un regime alimentare che favorisca il microbiota intestinale, prevenendo il rischio di infezioni e infiammazioni. Ecco perché attingere dalle tradizioni degli antichi Egizi, Greci e Romani si rivela un’opzione sempre attuale e coinvolgere l’olio di oliva non solo come condimento, ma anche e soprattutto come ingrediente principale dei pasti giornalieri, può essere un valido supporto 100% naturale.

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