Marca del distributore, fatturato record nel 2023: discount e supermercati alleati della lotta all’inflazione

Il 2023 si è chiuso in bellezza, anzi, con un successo estremo per i prodotti a marca del distributore (per intenderci, quelli con l’etichetta della catena del supermercato di distribuzione): un fatturato record di ben 25,4 miliardi, che rappresenta il 31,5% del giro d’affari del mercato della distribuzione totale italiana.

Stando a quanto emerso dalle ricerche condotte da The European House Ambrosetti per l’Associazione Distribuzione Moderna (Adm), i cui dati finali sono stati anticipati in occasione della presentazione di Marca by BolognaFiere 2024, “la marca del distributore ha registrato nel 2023 una crescita di fatturato di 332 milioni di euro”.

Alle famiglie in difficoltà ci pensano i supermercati

In un contesto come quello attuale, caratterizzato da una forte inflazione che non fa altro che aumentare i prezzi di qualsiasi bene (dal cibo all’energia), le famiglie fanno davvero fatica a riempire il carrello della spesa, a pagare le bollette, ad arrivare – in generale – a fine mese.

Per fortuna, così come sottolineato da Mauro Lusetti, Presidente Admn, esistono i supermercati: “La distribuzione moderna ha contribuito anche quest’anno in maniera significativa e con grande senso di responsabilità a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie – ha dichiarato – contenendo la spinta inflattiva e sostenendo soprattutto le fasce di reddito più basse, che soffrono in maniera particolare l’aumento dei prezzi al consumo”.

Le aziende di distribuzione si sono adoperate, infatti, per far sì che il prezzo medio di vendita non aumentasse (o comunque, si mantenesse entro certi limiti): “Da gennaio 2019 la distribuzione moderna ha registrato aumenti inferiori dei prezzi di vendita di 6 punti percentuali rispetto all’industria di marca. I prodotti a marca del distributore – ha aggiunto Lusetti – garantendo un’offerta che coniuga qualità e convenienza, si sono dimostrati uno strumento efficace e molto apprezzato dagli italiani nel contrastare l’aumento dei prezzi”.

E l’impegno delle catene di distribuzione è stato estremamente utile, oltre che importante, perché è proprio da loro che passa più dell’80% dei consumi alimentari degli italiani, così come ricordato da Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House Ambrosetti: “Si è appena chiuso un 2023 complesso, che ha visto una riduzione dei volumi di vendita in tutti i canali distributivi, dal discount ai supermercati fino al piccolo servizio, dovuta alla pressione dell’inflazione sulle famiglie con effetti asimmetrici: la spesa incomprimibile pesa 21 punti percentuale in più sul bilancio familiare del quintile più povero. In un contesto in cui i consumi alimentari sono già immobili da oltre un decennio – ha concluso – è necessario un cambio di rotta per salvaguardare i consumi, alimentari e non, che generano il 60% del Pil italiano».

Complice del successo è il “carrello tricolore”

A favorire l’impegno e il lavoro della distribuzione è stato (anche se in minima parte) il “carrello tricolore”: tra settembre e ottobre 2023, infatti, l’iniziativa “Trimestre anti-inflazione” voluta dal Governo ha cercato, nei limiti del possibile, di contenere i prezzi di vendita collaborando con produttori e distributori.

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Secondo i dati riportati da NielsenIQ, gli italiani hanno aderito all’iniziativa acquistando, quindi, prevalentemente prodotti a marca del distributore, cioè quelli destinati a riempire il “carrello tricolore”. Ovviamente, non è bastato a risolvere tutte le difficoltà delle singole famiglie, ma ha contribuito nel dare un supporto a quelle con maggiori difficoltà.

Difficoltà che sono riemerse anche in occasione delle festività natalizie, dato che gli italiani hanno preferito brindare a base di spumante (e non di Champagne o Prosecco) e hanno accuratamente conservato gli avanzi per riproporli nei giorni successivi alle feste in una veste del tutto nuova.

Coldiretti ha più volte sottolineato l’importanza dei “piatti poveri” come rimedio anti-inflazione e, al contempo, come ottimo mezzo per la lotta agli sprechi alimentari. Ogni anno si buttano via tonnellate di cibo, soprattutto dopo pranzi e cene in famiglia che producono una gran quantità di avanzi; quest’anno, invece, prudenza e parsimonia sono state le parole d’ordine, con famiglie italiane sempre più attente e sostenibili.

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