L’ultimo censimento, a cura Eurispes, risale al 2022 e riporta che la popolazione vegana in Italia costituisce l’1,3%. Si tratta di circa 800 mila persone, in numero inferiore rispetto al 2021 – quando la percentuale era del 2,4% – e rispetto al 2020, quando era del 2,2%. Proprio il 2020 è stato l’anno d’oro, con una popolazione tra vegani e vegetariani che era arrivata in totale al 9%. Mentre nel 2014, primo anno in cui è stata condotta l’indagine Eurispes sul numero dei vegani nel nostro Paese, la percentuale si attestava attorno allo 0,6%.

Secondo il report, sono soprattutto i giovani e i giovani adulti a intraprendere la decisione di dire addio ai prodotti di origine animale. Se si prende in considerazione la fascia d’età tra i 18 e i 24 anni, la percentuale di vegani in Italia sale al 4,8%, anche se la parte del leone la fanno i 25-34enni con circa il 6,4% di vegani. All’altro estremo dello spettro troviamo, invece, le persone più anziane, che faticano ad abbandonare le vecchie abitudini alimentari. Per gli ultra 65enni, infatti, solo lo 0,2% della popolazione si dichiara vegana. Quando si considera il genere, a sorpresa e in controtendenza rispetto agli anni precedenti, sono più gli uomini a dichiararsi vegani rispetto alle donne, ben l’1,7% rispetto allo 0,9%.

Allargando lo sguardo, quanti vegani ci sono nel mondo? Si tratta di una domanda a cui è difficile rispondere, perché di statistiche ufficiali ce ne sono poche. Secondo le associazioni di settore, i vegani nel mondo sarebbero circa 100 milioni, mentre i vegetariani sarebbero circa 800 milioni. In generale, il numero di persone che ha scelto un’alimentazione a base vegetale sarebbe pari al 14% della popolazione mondiale.

Chi sono i vegani?

I vegani sono coloro che mangiano solo cibi di origine vegetale, con l’esclusione di tutto ciò che è di origine animale. Lo fanno per ragioni etiche, contro lo sfruttamento degli animali, ma anche per motivazioni salutistiche. Ma il veganismo non si può considerare una dieta intesa nel senso più banale del termine: si tratta per lo più di una scelta consapevole, uno stile di vita che, di solito, quando viene intrapreso in modo cosciente e convinto, non si abbandona più. Questa vera e propria filosofia prevede anche che non vengano usati capi di abbigliamento di derivazione animale e che non si partecipi a manifestazioni ed eventi in cui gli animali vengano in qualsiasi modo usati o sfruttati.

Chi pensa, quindi, che la dieta vegana sia solo un modo per disintossicarsi dopo un periodo di eccessi o un metodo per perdere peso si sbaglia di grosso. Lo stile di vita vegan è complesso e anche difficile da abbracciare, almeno all’inizio, per il suo essere davvero restrittivo e per la necessità di conoscere molto bene gli alimenti, i loro abbinamenti più corretti e il proprio stesso organismo, correndo il rischio di incorrere in cali di energia e mancanze nutrizionali.

La differenza tra vegani e vegetariani è che questi ultimi non mangiano carne e pesce, ma in alcuni casi consumano uova, latte e derivati, in altri casi escludono anche le uova e in altri casi ancora le mangiano, ma non consumano il latte e i suoi derivati. I vegani, invece, mangiano esclusivamente cibi di origine vegetale, quindi cereali, verdure, frutta fresca e secca, legumi e i loro derivati, escludendo qualsiasi alimento di origine animale, anche indiretta.

Cosa mangiano i vegani e cosa no

Nessun alimento di origine animale è ammesso sulla tavola dei vegani, perché anche derivati come formaggi, miele o uova sono visti come sfruttamento e maltrattamento degli animali. Ma si può vivere di solo vegetale? La risposta è sì, purché si studi molto per comprendere al meglio la tipologia di micro e macronutrienti contenuti in ogni alimento e quali sono i migliori abbinamenti per riuscire ad assimilare il massimo da ogni piatto.

Ecco gli alimenti tra cui i vegani possono scegliere:

  • cereali
  • legumi
  • verdura
  • frutta
  • frutta secca
  • semi oleosi

Poi esistono le alternative ai prodotti lattiero-caseari, che non sono alimenti necessari in un’alimentazione vegetale, dato che latte e latticini non devono essere sostituiti per seguire una dieta bilanciata. Tuttavia, yogurt, formaggio e latte vegetale sono senza dubbio alternative valide e nutrizionalmente interessanti.

Troviamo anche la fake meat: affettati, polpette, bistecche e hamburger vegetali, alternativi alla carne e ai suoi derivati, ormai sempre più diffusi. Si tratta di alimenti molto lavorati, che non possono e non devono rappresentare la base della dieta vegan, ma che sono utili, di tanto in tanto, per togliersi uno sfizio o quando si ha poco tempo per stare ai fornelli.

Ci sono alimenti caratteristici della cucina plant-based, che hanno un alto contenuto proteico e sono spesso utilizzati per preparare secondi piatti vegetali. In questo caso, siamo di fronte a preparazioni utili e meno lavorate rispetto alla fake meat, ma non indispensabili in una dieta a base vegetale. Stiamo parlando del tofu, del tempeh e del seitan.

Infine, anche i vegani mangiano merendine, biscotti, caramelle, cioccolato e snack vari: ormai è sempre più facile trovare prodotti senza derivati animali sugli scaffali dei supermercati e la scelta è piuttosto ampia.

Related Posts

Ultimi Articoli