Vinitaly e Cina: una liason che dura da 20 anni

E, per la prima volta, si parla di portare in fiera i produttori di vino cinese e di farli partecipare al premio enologico di Vinitaly.

Quando si parla di export, la Cina è sempre un tema dibattuto. Ma Vinitaly accende i riflettori su questo Paese così ampio e complesso, sottolineandone le potenzialità. Qualche dato? Sono aumentati del 40% gli operatori

Da sinistra Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International con Ms Ma Zhen, Chief Editor of Wine in China.
Da sinistra Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International con Ms Ma Zhen, Chief Editor of Wine in China.

provenienti dall’Impero Celeste nell’ultima edizione di Vinitaly in Italia e ad Expo i visitatori cinesi del Padiglione VINO A Taste of Italy sono stati i primi nelle presenze estere.

Vinitaly e la Cina è una liasion che dura da vent’anni e che si rinsalda in vista della 50^ edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati, in programma dal 10 al 13 aprile 2016. Infatti in questa edizione, per la prima volta, si parla di portare in fiera i produttori di vino cinese e di farli partecipare al premio enologico di Vinitaly.

“Con la Cina, negli ultimi vent’anni, abbiamo coltivato un rapporto di conoscenza e collaborazione che ci ha portato ad essere scelti come riferimento di Expo 2015 per il China Expo Road Show dello scorso anno – commenta il Direttore Generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani -. Da due decenni realizziamo numerose attività volte a far conoscere la peculiarità dei vini italiani frutto della straordinaria ed inimitabile biodiversità di oltre 540 vitigni. Un lavoro costante e paziente che ci ha consentito di incrementare del 40% la presenza di buyer e operatori provenienti dall’Impero Celeste nell’ultima edizione di Vinitaly e ha posizionato i visitatori cinesi al primo posto delle presenze estere del Padiglione VINO A Taste of Italy all’Expo. Non a caso, l’allestimento ha previsto, oltre l’inglese, anche l’utilizzo degli ideogrammi della lingua cinese. Un Padiglione richiesto da molti paesi e che, in accordo con il console d’Italia a Shanghai, Stefano Beltrame, porteremo nella capitale economica della Repubblica Popolare il prossimo anno per rafforzare ulteriormente la promozione e la conoscenza del vino italiano”.

“La Cina sta facendo, con i suoi tempi e modalità, il medesimo percorso degli Stati Uniti d’America, che è diventato un primario paese consumatore di vino solo quando ha rafforzato il suo ruolo di paese produttore ed oggi è, per i vini italiani, il primo mercato di sbocco all’estero in valore – prosegue Mantovani -. Ora i tempi sono maturi per ospitare anche i primi produttori di vino cinese nella nostra rassegna, in modo da rafforzare questo legame ed essere sempre di più l’hub di promozione e commerciale dei nostri vini verso la Cina”.

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