Sostenibilità del settore distillatorio: Assodistil presenta il primo Rapporto

Assodistil realizza il primo Rapporto di sostenibilità della distillazione. Venerdì 11 dicembre, la presentazione in diretta streaming.

Da parte di chi ha fatto della sostenibilità un elemento fondamentale del proprio lavoro, la volontà, oggi, di sensibilizzare su tale tematica un pubblico ampio e variegato. Con al centro le argomentazioni di economia circolare e riutilizzo delle risorse, Assodistil – Associazione nazionale industriali distillatori di alcolici e acquaviti – presenta il primo “Rapporto sulla sostenibilità” redatto in collaborazione con Lifegate.

Il rapporto, che sarà presentato venerdì 11 dicembre alle ore 10 sul sito www.assodistil.it, analizza le performance di undici distillerie italiane nell’anno 2019, soffermandosi su quegli elementi che, da sempre, ispirano il lavoro dell’intero settore. “Siamo orgogliosi di presentare questo primo report sulla sostenibilità del nostro settore – ha detto Antonio Emaldi, presidente di Assodistil – perché si tratta di un punto di partenza per arrivare in futuro a un concetto più ampio di sostenibilità economica, ambientale e sociale”.

Quella delle distillerie è una filiera virtuosa di gestione e valorizzazione dei sottoprodotti (come vino, frutta e cereali) destinati alla distillazione e il lavoro quotidiano portato avanti dal settore è la dimostrazione di quanto (tanto) sul fronte della sostenibilità, del risparmio energetico e delle best practice in favore dell’ambiente, sia possibile quotidianamente fare. “Il mondo della distillazione italiana – ha detto infatti Antonio Emaldi – rappresenta non solo la tradizione, ma anche l’evoluzione intelligente di un processo che sa utilizzare ogni passaggio produttivo per creare valore e sfruttare al meglio le risorse, senza sprechi“.

Alle spalle di prodotti finali di eccellenza quali acquaviti, grappe e brandy esiste un processo di lavorazione definito “a ciclo chiuso”: i residui prodotti da ogni materia prima lavorata diventano la materia prima per il successivo ciclo produttivo: un settore che quindi, come ha ricordato il presente di Assodistil, è ” ‘naturalmente circolare’ perché valorizza i sottoprodotti di filiera del comparto vitivinicolo”.

Non solo. Il ciclo di lavorazione si completa con la produzione di altri prodotti quali acido tartarico, polifenoli, fertilizzanti e, soprattutto, alternative sostenibili ai tradizionali carburanti derivati dal petrolio come bioetanolo, il biometano, energia termica ed elettrica. Tutti i principi e i processi che muovono le distillerie italiane, hanno permesso oggi la creazione di un comparto industriale a ridotto impatto ambientale, energeticamente autosufficiente e sostenibile dal punto di vista economico e occupazionale. 

La presentazione del Rapporto sulla sostenibilità di venerdì 11 dicembre, aperta a tutti senza prenotazione, vedrà la partecipazione di Antonio Emaldi, presidente Assodistil; Paolo De Castro, eurodeputato e membro della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale; Filippo Gallinella, deputato e presidente della commissione Agricoltura; Silvia Totarosustainability specialist di Lifegate. A moderare l’evento sarà Sandro Cobror, direttore Assodistil.

Le undici distillerie coinvolte nel rapporto, che rappresentano l’80% delle sezioni merceologiche di interesse (acquaviti e alcol industriale), sono: Bottega Spa, D’Auria Distillerie & Energia Spa, Distilleria Bertolino Spa (Gruppo Bertolino), Distilleria Deta Srl, Distilleria G. Bertagnolli Srl, Distilleria Marzadro Spa, Distillerie Bonollo Spa, Distillerie Bonollo Umberto Spa, Distillerie Mazzari Spa, Fratelli Francoli Spa, IMA Srl – Industria Meridionale Alcolici).

Related Posts

Ultimi Articoli