Scoperto falso “Doc Bolgheri Sassicaia”

Secondo quanto rivelano fonti Ansa, il giro d’affari – spiega la Guardia di Finanza di Firenze – sarebbe stato stimato in circa 400.000 euro al mese.

400mila euro al mese, 4.200 bottiglie relative ad annate tra il 2010 e il 2015. Questi i numeri riportati da Ansa della truffa ai danni del vino italiano scoperta dalla Guardia di Finanza di Firenze. Una contraffazione che andava a colpire il celebre ‘Doc Bolgheri Sassicaia’, uno dei più famosi e apprezzati non solo in Italia, ma anche all’estero, come sottolinea anche il presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana Francesco Colpizzi: ”Una frode che avrebbe potuto danneggiare e svilire l’immagine del vino toscano. Ringraziamo la Guardia di Finanza che ha permesso di sgominare un’organizzazione che agiva a livello internazionale al fine di  falsificare e commercializzare il vino doc Bolgheri Sassicaia”.

Due le ordinanze di arresti domiciliari – residenti in provincia di Milano – e 11 indagati a vario titolo per contraffazione internazionale del marchio e dell’indicazione geografica e ricettazione – rivela ancora Ansa.

Secondo quanto emerso, il vino era acquistato in Sicilia, mentre le bottiglie provenivano dalla Turchia. La Guardia di Finanza è riuscita comunque a intervenire prima che potesse partire la vendita sul mercato parallelo. A far partire le indagini? Il ritrovamento, in strada a Empoli, di una delle casse di Sassicaia contraffatto, caduta da un tir, all’interno della quale è stato anche trovato il numero di cellulare di uno dei due arrestati.

Le frodi che riguardano le eccellenza dell’agroalimentare toscano purtroppo sono molto comuni, soprattutto su prodotti di valore che hanno una fama mondiale e la cui imitazione è conveniente per le organizzazioni criminali. Un fenomeno diffuso ovunque, in Europa e fuori – conclude Colpizzi –  Nonostante i vari Consorzi dei vini toscani si adoperino con sempre maggiore impegno nell’attività di vigilanza e tutela delle proprie denominazioni,  l’attuale quadro normativo internazionale non consente una integrale difesa delle produzioni locali dagli episodi di plagio o contraffazione”

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