A pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni, Prowein 2015 fa già parlare di sè con i nuovi assetti e la scomparsa del padiglione destinato al solo vino biologico
A partire dalla prossima edizione, la fiera di Dusseldorf apre le porte ad una novità coraggiosa ed un pò controtendenza: stop al padiglione del vino biologico. Non più collocati in una location riservata ed esclusiva, i vini bio si troveranno insieme ad i vini comuni, così come gran parte dei produttori avrebbe voluto.
La scelta, collocata all’interno di un piano di riassetto e riorganizzazione degli spazi espositivi, è motivata dal fatto che i produttori saranno suddivisi in base alla propria nazione di provenienza. Del resto, poi, se fino a qualche anno fa il biologico era una produzione esclusiva e di nicchia, oggi rappresenta una realtà consolidata e forte ed i produttori di biologico desiderano confrontarsi non più solo con i propri simili, ma piuttosto con i vini non bio del medesimo territorio di appartenenza.
Questo è quanto emerge dalle parole di Gregory Dal Piaz, nel comunicato stampo di Prowein 2015 , il quale afferma che, più che la fine di una moda, si tratta dell’inizio di un nuovo capitolo, in cui i vini biologici si riscoprono mainstream, forti di un messaggio di marketing che arriva praticamente a tutti, come dimostra la crescita del settore nell’ultimo anno, con le vendite che sono cresciute ovunque: dal Canada (+20%), alla Svezia (+18%), dall’Olanda (+10%) alla Danimarca (+8%), dall’Italia (+7%) alla Francia (+5%), fino agli Stati Uniti (+4%).