Produzione vendemmia 2016: 1 a 0 per l’Italia

Più vino da vendere, ma a che prezzo?

Tempo di vendemmia, con i dati che parlano di un nuovo sorpasso dell’Italia sulla Francia, con previsioni che stimano una produzione di 42,9 milioni di ettolitri per i cugini d’Oltralpe e 48,5 milioni di ettolitri per l’Italia.

italia-750x500In molti si felicitano di questo sorpasso sulla Francia causata da un’annata veramente sfortunata per i cugini d’Oltralpe. A parte non condividere questo entusiasmo definibile alla meglio come naïf – manco si trattasse di una gara all’ultimo respiro fra Bartali e Coppi – rimangono altre le questioni da affrontare affinché l’Italia gioisca davvero.

In primis, va sottolineato il fatto che un quantitativo maggiore non è di per sé indice di maggior fatturato né di miglior posizionamento sui mercati esteri. È vero: l’Italia potrebbe avere più vino da vendere, ma a che prezzo?

Sta infatti qui la chiave di volta dell’export italiano: il prezzo medio.

Prendendo in considerazione le bollicine, emerge che nel primo semestre i volumi sono cresciuti del 23% a 1.4 milioni di ettolitri con un prezzo medio di export che non cresce rimane perlomeno stabile (dati I Numeri del Vino). Anche se all’interno dello stesso si rileva un positivo incremento per i prodotti DOP (+8%) a fronte di una contrazione nel prezzo degli altri prodotti, fra cui l’Asti che risulta in crisi.

Altro nodo importante rimangono i mercati finali, che nel caso delle bollicine vedono una concentrazione in mano a pochi soggetti e quindi debole: il Regno Unito il cui consumo nel caso della bollicina Doc ammonta al 34% , seguito dagli Stati Uniti mentre la Germania continua a rivelare interesse negativo.

 

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