Ocm Vino, Consorzio Chianti: “bene investire in promozione, ma serve elasticità”

13,5 milioni in arrivo per la promozione del vino toscano. “Troppa incertezza su come calendarizzare gli eventi, servono misure che tutelino le imprese e i loro programmi” afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti

Ne avevamo parlato già qualche giorno fa: per le aziende vitivinicole toscane sono in arrivo 13,5 milioni per lanciare e portare avanti la campagna vitivinicola 2020/2021 sui mercati esterni all’Unione Europea (qui il link all’articolo completo). Una misura attesa, che punta a valorizzare il vino toscano nel mondo in un momento di difficoltà per il settore. Tra le azioni da mettere in campo ci sono promozione e pubblicità, nonchè attività di comunicazione e di promozione svolte attraverso la rete internet o di digital-marketing, fino ad oggi non ammesse.

Quello che ancora manca, però, è più elasticità nel programmare gli interventi, almeno secondo il Consorzio Vino Chianti. “Bene i 13,5 milioni previsti dalla Regione Toscana per la promozione internazionale del vino, ma le aziende non sanno come calendarizzare gli eventi né prevedere quali mercati saranno aperti – afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – C’è troppa incertezza ed è  necessario introdurre misure che tutelino le imprese e i loro programmi, altrimenti le risorse non saranno utili allo scopo”. 

Come fare, allora? Per il Consorzio, è necessario “l’inserimento di criteri di elasticità e di deroghe nel decreto ministeriale che rende operativi i bandi Ocm, come già fatto per la campagna 2019/2020”. Le aziende, infatti, secondo le norme in vigore, dovranno presentare i progetti di promozione per il periodo che va da aprile a dicembre 2021. 

“Troppe le variabili in campo per poter programmare le attività nei paesi extra Ue ed è quindi necessario un coinvolgimenti di tutti i livelli istituzionali, a partire dalla Regione Toscana e dalle  realtà rappresentative delle categorie economiche, per modificare e adeguare il decreto ministeriale al periodo storico che stiamo vivendo”, ha aggiunto il presidente Busi.  

Busi si è espresso anche a proposito dell’intervento della Regione Toscana. “È di certo un segnale positivo – continua-  che coglie la difficoltà del momento, anche inserendo la possibilità di organizzare eventi on line, ma resta uno strumento poco efficace se le norme nazionali che definiscono le regole di accesso al finanziamento non sono in grado di prevedere  criteri più elastici ed eventuali deroghe. Il rischio è che questi 13,5 milioni di euro non vengano spesi per la scarsa adesione delle imprese, paralizzate dalla totale incertezza dei mercati legata all’evolversi della pandemia”.

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