L’elezione di Biden può (forse) cambiare le leggi sui dazi Usa

Liquori e distillati italiani, e in Francia anche vini e bollicine sono sottoposti ai dazi imposti da Trump. Ma con Biden “ci sono le condizioni per superare i dazi aggiuntivi Usa” dice Coldiretti

Ormai ne parlano tutti: Joe Biden è il nuovo Presidente degli Stati Uniti, dopo aver battuto il Presidente in carica Donald Trump. Una notizia che ha fatto esultare milioni di sostenitori in Usa e in tutto il mondo e che potrebbe avere un risvolto (forse) positivo anche per il mondo del food & beverage italiano.

Se, infatti, il vino del Belpaese si era salvato dai dazi aggiuntivi Usa imposti dal Presidente Trump dopo la diatriba con Boeing- Airbus – con grande soddisfazione dei Consorzi – altri prodotti nostrani, come liquori e distillati, non hanno avuto la stessa sorte. Non era andata meglio alla Francia, che si era invece vista imporre nuove tasse sui propri prodotti di punta, come vino e champagne. “Ora – sottolinea il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini – ci sono le condizioni per superare i dazi aggiuntivi Usa”.

Dazi che, come sottolinea ancora Coldiretti, “colpiscono le esportazioni agroalimentari Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello”.

“Occorre ora avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia” continua Prandini nel sottolineare che “gli Stati Uniti sono il primo mercato extraeuropeo per i prodotti agroalimentari tricolori per un valore che nel 2019 è risultato pari a 4,7 miliardi, con un ulteriore aumento del 3,8% nei primi otto mesi del 2020”.

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