Claudia Maremonti, raccontare l’Italia attraverso il vino

Definire Claudia Maremonti una “influencer del vino” è estremamente riduttivo. Donna del Vino, Claudia, calabrese, è un sommelier AIS ed ha portato avanti studi di marketing e comunicazione.

Definire Claudia Maremonti una “influencer del vino” è estremamente riduttivo. Donna del Vino, dietro al suo profilo Instagram, seguito da quasi 30 mila persone, ci sono studio, competenza e passione. Claudia, calabrese, è un sommelier AIS ed ha portato avanti studi di marketing e comunicazione che le consentono di scegliere al meglio cosa e come pubblicare sul profilo. In questi giorni ci sta raccontando Vinitaly, con occhio di riguardo particolare verso la sua Calabria. “Penso che alla base del successo del mio profilo ci sia la sincerità, dato che parlo solo di vino che ho assaggiato personalmente – spiega – . Cerco di raccontare le cose con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti e scelgo sempre di parlare di vini accessibili a qualsiasi persona” I social e il web, inoltre, per Claudia possono dare messaggi importanti. “Bisogna sempre dare il messaggio di bere responsabilmente. Bisogna bere con moderazione e bene. Il vino è cultura, storia, tradizioni, amicizia, convivialità. Penso sia questo il messaggio da dare attraverso i social e i mezzi di comunicazione in generale. Il vino non è solo una bevanda ma deve diventare un mezzo per conoscere e far conoscere l’Italia, la sua storia, le sue tradizioni, i suoi borghi e i suoi paesaggi” evidenzia. Claudia ha raccontato a I Grandi Vini il suo modo la sua visione del vino come strumento di cultura e convivialità.

Claudia, come si avvicina al mondo del vino?

Mi sono avvicinata al mondo del vino per una mia passione personale. Non vengo da una famiglia di viticoltori: è un fatto del tutto personale. Ho fatto i primi corsi qui in Calabria, la mia regione. Quindi ho preso il diploma AIS come sommelier ed ho iniziato a frequentare gli eventi del settore: fiere, convegni e, soprattutto, masterclass per capire ed approfondire in modo da poter raccontare le tradizioni. Per me il vino è tradizione, territorio, socialità, comunità e mi piace raccontarlo in questo modo. Inoltre, non parlo mai di un vino che non ho assaggiato. Personalmente sono un amante delle bollicine e, quando viaggio, mi piace conoscere i vini locali in abbinamento coi piatti tipici. Un vino degustato nel suo terroir con la cucina locale raggiunge per me la sua massima espressione.

Il suo profilo Instagram ha oltre 28 mila follower. Quali ritiene siano i motivi alla base del suo successo social?

La sincerità dato che non parlo mai di qualcosa che non ho provato personalmente e il proporre qualcosa che sia alla portata di tutti. Mi spiego meglio: cerco di raccontare le cose con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti e scelgo sempre di parlare di vini accessibili a qualsiasi persona. Quindi chi si incuriosisce e vuole assaggiare un vino di cui ho parlato devo poterlo acquistare senza spendere cifre folli.

Secondo lei, i social network e il web in generale possono contribuire a diffondere la cultura del vino e del bere consapevole?

Si. Bisogna sempre dare il messaggio di bere responsabilmente. Bisogna bere con moderazione e bene. Il vino è cultura, storia, tradizioni, amicizia, convivialità. Penso sia questo il messaggio da dare attraverso i social e i mezzi di comunicazione in generale. Il vino non è solo una bevanda ma deve diventare un mezzo per conoscere e far conoscere l’Italia, la sua storia, le sue tradizioni, i suoi borghi e i suoi paesaggi. Oggi, a mio parere, il mondo del vino sta andando verso la qualità, anche nella comunicazione. Questo vale sia per la Calabria, la regione in cui vivo, sia in generale per il settore vino in Italia. Serve creare un brand, puntando sulle DOC e sulle DOCG per far conoscere le nostre eccellenze. Raccontare il vino deve voler dire raccontare il territorio e deve voler dire parlare di amicizia e di convivialità.

Essere sommelier la aiuta nella sua attività di divulgazione? Quale formazione serve per raccontare il vino?

Aiuta a livello tecnico. Per fare divulgazione in modo serio bisogna conoscere quello di cui si parla. Questo è ancora più valido per me che racconto solo vino che ho assaggiato e di cui ho avuto esperienza personalmente. A fianco della conoscenza tecnica, per raccontare il vino in modo efficace è necessario essere preparati nel marketing e nella comunicazione. Per quanto mi riguarda, ho fatto studi in materia che mi hanno dato la capacità di ottenere risultati attraverso l’utilizzo dei miei profili social. Senza studio e senza preparazione non si va da nessuna parte.

Lei fa parte di Donne del Vino. Ci può raccontare in breve cosa fa l’associazione?

Donne del Vino si occupa di diffondere la cultura del vino attraverso la figura femminile, cercando di dare risalto a quelle donne che fanno impresa. Facciamo tante attività e tanti eventi per cercare di sottolineare l’importanza della figura femminile nel mondo del vino. Parallelamente cerchiamo di sensibilizzare su temi delicati quali la violenza sulle donne. Il nostro movimento, tra l’altro, ultimamente è cresciuto molto.

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