Il Prosecco di nuovo al centro dell’attenzione… ecco perché

Furto di barbatelle di Glera e un convegno dal titolo provocatorio all’interno di Gourmandia.

Torniamo a parlare di Prosecco, la denominazione più chiacchierata della Penisola. Fra la paura dell’estero di rimanere a bocca asciutta e chi allarga la zona quasi a dare sollievo a questi horror vacui (chissà se lo Champagne avrebbe reagito ugualmente o non avrebbe piuttosto sfruttato il meccanismo di domanda-offerta) il Prosecco torna al centro dell’attenzione anche per altri due motivi.

CatturaIl primo è il furto di barbatelle di Glera che ha recentemente coinvolto alcuni vigneti , da Pagnano e Monfumo (zona dell’solo Prosecco Docg) a Farra di Soligo (Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg). E se in alcuni casi si parla di alcune centinaia di euro e circa 1600 barbatelle – con i ladri che sono stati catturati  – non mancano  i danni per oltre mille euro e numeri ben più consistenti, tanto da aver mobilitato persino la Forestale che non esclude ipotesi di racket organizzato.  Se infatti la destinazione delle 1600 barbatelle erano vigneti del padovano, i numeri ben più consistenti rubati altrove lasciano aperta la strada a furti su commissione volti a favorire la produzione illegale di Prosecco sia in Italia che all’estero, nell’Est Europa.

glera-670x502Da qualche anno a questa parte il reperimento delle barbatelle è diventato un problema. I vivai non riescono infatti a soddisfare l’enorme richiesta di barbatelle di Glera – cui si affianca anche quella per il Pinot Grigio – che dipende in parte anche da fattori legati ai diritti d’impianto.

Altro motivo che accende i fari sul Prosecco (anche se a dirla tutta, non si sono mai spenti) è il convegno di questo sabato previsto all’interno di Gourmandia. Una tavola rotonda dal titolo provocatorio “Prosecco: un futuro di un miliardo di bottiglie o della ricerca della qualità?” che mette faccia a faccia i Presidenti dei tre Consorzi di Tutela – Stefano Zanette, Consorzio Prosecco DOC, Innocente Nardi, Consorzio Conegliano Valdobbiadene DOCG e Armando Serena, Consorzio Asolo Montello – oltre a Gianluca Bisol (produttore di Valdobbiadene) e Matilde Poggi (presidente FIVI).

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