Il Chianti incontra gli Usa. “Incentiviamo scambi tra Toscana e America”

L’incontro tra il presidente presidente del Consorzio, Giovanni Busi, il direttore Marco Alessandro Bani e la console generale Usa a Firenze Ragini Gupta per guardare al futuro

Un’amicizia di lunga data, quella tra il Chianti e gli Usa, con tanti statunitensi arrivati, negli scorsi anni, a visitare la Toscana – bloccati, ora, solo dal Covid-19. A testimonianza di questo lungo rapporto e per pensare anche a progetti futuri, si è svolto qualche giorno fa un incontro tra il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi, il direttore Marco Alessandro Bani e la console generale Usa a Firenze Ragini Gupta.

La Console generale Usa a Firenze Ragini Gupta

“È stato un incontro molto proficuo, che rafforza ancora di più il rapporto tra la Toscana e gli Stati Uniti, nel segno del vino Chianti, prodotto d’eccellenza simbolo del nostro territorio. Un vino molto amato oltreoceano – dicono dal Consorzio -. Insieme al Consolato lavoreremo per valorizzare ulteriormente il Chianti e incentivare gli scambi culturali, turistici e commerciali tra la Toscana e gli Usa, già di lunga data”. 

Durante il colloquio, durato circa 90 minuti, particolare attenzione è stata posta sui giovani. Obiettivo è quello di “sensibilizzare gli studenti al piacere e al valore del bere un buon bicchiere di vino, e alla conoscenza del prodotto, della sua storia, delle tecniche di produzione e delle persone che lo realizzano con impegno e passione, spesso da generazioni. Il Vino Chianti non è solo un prodotto, ma racconta la cultura e la tradizione toscana”.

“Siamo felici dell’esito di questo incontro – conclude Busi – e ci auguriamo di poterlo ripetere quanto prima in un contesto di ritrovata normalità”.

Intanto, il Consorzio Chianti guarda positivamente all’anno appena passato che, nonostante la crisi, ha fatto registrare numeri incoraggianti. Secondo le stime di fine anno, infatti, le vendite confermano il dato del 2019,  anzi lo superano leggermente.Da 670 a 690 mila ettolitri.

“Con il crollo del canale Horeca, viste le restrizioni all’attività dei ristoranti e delle strutture ricettiva  – aveva affermato Marco Bani, direttore del Consorzio – sono state soprattutto le vendite nella grande distribuzione a salvare la situazione per quei produttori del Consorzio che si rapportano con questo importante segmento di mercato, ma che purtroppo non rappresentano la totalità della Denominazione. Questi dati ci regalano un pizzico di ottimismo, per affrontare con rinnovata energia il 2021″.

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