I lieviti in crema riconosciuti dall’OIV

Il progetto di Bioenologia 2.0 diventa realtà.

La recente approvazione da parte dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (v. risoluzioni OIV-ENO 576A-2017 e 576B-2017) descrive le forme con cui i lieviti Saccharomyces e non Saccharomyces possono essere utilizzati in cantina.

Un chiarimento necessario su un argomento che lasciava adito a equivoci e malintesi. Non ci sono più dubbi: i lieviti freschi, tra cui i lieviti in crema, hanno una dignità propria e riconosciuta a livello europeo. Un traguardo che avvalora l’impegno di chi ha puntato su un progetto ardito e un prodotto rivoluzionario. “I nostri progetti di selezione dei lieviti autoctoni/aziendali – spiega Chiara Beraldo, amministratore unico di Bioenologia 2.0 – potranno trarre vantaggio dal recente pronunciamento dell’Organizzazione Internazionale perché viene di fatto riconosciuta la possibilità di riprodurre sia i lieviti Saccharomyces che i non Saccharomyces in forma fresca superando le problematiche legate al processo di essiccazione. Per il settore enologico si tratta di una rivoluzione epocale”.

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