La rabbia del Consorzio Vino Chianti dopo la decisione della regione Lombardia: “Si vuole attaccare e criminalizzare il vino, come fosse la causa degli assembramenti”
Le repliche alla decisione della regione Lombardia di vietare dalle 18 la vendita di vino in tutti gli esercizi commerciali – dalle enoteche ai bar ai supermercati – non si sono fatte attendere. Dopo il commento del Presidente di Federvini, Sandro Boscaini – qui l’articolo completo – arriva quello del Consorzio Vino Chianti, che per voce del suo Presidente Giovanni Busi afferma: “Vietare dalle 18 la vendita del vino nei supermercati, nelle enoteche, in tutti gli esercizi commerciali e artigianali, è una follia, un attacco al buon senso, un provvedimento incomprensibile”.
“Si vuole attaccare e criminalizzare il vino, come fosse la causa degli assembramenti. La cosa incredibile, e che ci stupiamo non venga colta – commenta Busi – è che ad essere penalizzate sono soprattutto le persone che dopo il lavoro fanno la spesa e magari per cena comprano una bottiglia di vino. Di solito i giovani, a cui crediamo sia rivolta questa misura, hanno più tempo libero: il vino possono comprarlo anche prima delle 18 e poi berlo fuori, per strada. Non è difficile da comprendere, ma di cosa stiamo parlando?”.
Una notizia che arriva dopo un momento positivo per il Consorzio, che ha appena portato a termine una buona vendemmia – leggi qui l’articolo completo. La preoccupazione per le ripercussioni di questa misura, ora, sono tante. “Attaccare il settore nel canale della grande distribuzione, l’unico che ha retto e ha garantito nel corso della pandemia la sopravvivenza di molte aziende, significa non comprendere la gravità della crisi che sta mettendo in difficoltà imprese e lavoratori. La Regione Lombardia ci ripensi”, conclude il presidente del Consorzio Vino Chianti.
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