Covid-19: tutte le richieste del Consorzio del Brunello di Montalcino

Secondo il nuovo DMPC la ristorazione ripartirà a giugno e con il turismo fermo anche il vino di qualità è in crisi

Il mercato del vino italiano è messo nuovamente a dura prova a causa della decisione di rinviare l’apertura dei ristoranti e la ripartenza del turismo. Una crisi fortemente avvertita nel territorio di Montalcino e della Toscana, simbolo della produzione enoica di alta qualità. La produzione dei vini toscani trova appunto nell’horeca nazionale e internazionale il proprio sbocco naturale.
Quella del Brunello è un’alta fascia produttiva che si distingue per basse rese e massimo valore aggiunto, e per cui le principali misure nazionali allo studio per combattere la crisi, come la vendemmia verde e la distillazione, non risultano efficaci. Per questa ragione il Consorzio del Brunello di Montalcino ha fatto presente all’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi la difficile situazione che ha colpito il territorio, oltre alle relative proposte per uscire dall’emergenza e dalla sempre più insostenibile quanto imprevista tensione finanziaria. Tra queste, la dichiarazione dello stato di calamità naturale per tutta la Toscana, con accesso al Fondo di solidarietà nazionale e l’attivazione del Mediocredito Toscano a garanzia dei provvedimenti del Governo in materia di proroga di mutui e debiti.
“In questa fase di grave crisi per il vino toscano – ha detto il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – il nostro ente non abdica al suo ruolo guida anche nel campo della promozione. Siamo infatti convinti che questa non sia una crisi strutturale, ma una difficoltà congiunturale generata dal Covid-19 cui contrapporre, assieme a un’adeguata dotazione creditizia, una reazione forte basata sulle attività di promozione e marketing. È, infatti, allo studio a partire dalla seconda parte di quest’anno – ha aggiunto Bindocci – un piano articolato di presenza capillare sui maggiori canali commerciali online nei principali mercati di sbocco – dalla Germania agli Stati Uniti, dal Giappone, al Canada, all’Italia – a supporto del brand Montalcino e delle sue produzioni”.
A questo proposito, nella lettera inviata alla Regione Toscana, il Consorzio sottolinea anche la necessità di modificare le norme attuative dei programmi di Ocm e Psr attraverso una proroga di 18 mesi del termine delle azioni previste, una rimodulazione delle stesse ed eventualmente una rinuncia all’investimento senza penali da parte delle imprese. E ancora, in ottica di comunicazione a lungo termine servirà rinnovare per altri 3 anni la misura di promozione relativa ai Piani di sviluppo rurale anche con stanziamenti specifici riservati ai consorzi di tutela, oltre alla richiesta di ripristino di una quota regionale extra (20%) in aggiunta al 50% garantito da fondi Ue sulla misura Ocm Promozione Paesi terzi. “L’obiettivo – continua Bindocci – è mettere subito in sicurezza le aziende e allo stesso tempo prepararci nel migliore dei modi al ritorno della domanda. Non temiamo l’abbondanza di stock in cantina perché il Brunello in giacenza non perde ma acquista valore. Per questo – ha concluso il presidente del Consorzio del Brunello – non è pensabile che le nostre aziende possano cedere il passo alle speculazioni”.

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