In forte calo il numero di turisti Russi in Italia: le conseguenze

Il conflitto tra Russia e Ucraina, che ormai va avanti da mesi, sta stravolgendo le dinamiche del mercato intero, dentro al quale si trova il mercato del Vino. Non è solo l’export verso la Russia di Vino Italiano a subire un brusco arresto; anche il settore turistico vive con incertezza lo stato del conflitto in corso.

L’identikit dei turisti Russi in Italia

Non si tratta solo di miliardari e oligarchi, ma anche turisti ad alta capacità di spesa, questo era il potenziale del turista Russo in vacanza sotto il sole della Sardegna o di Capri, della Versilia o del Salento. Non solo con yacht da favola, ma anche solamente a spasso nei negozi lussuosi di Milano, Roma e Firenze. Amanti della moda e delle grandi firme italiane, del lifestyle ma anche del buon cibo e del vino.

E’ questo l’identikit dei turisti russi in Italia: da fonti Istat nel 2019 erano stati 1,7 milioni all’anno con una spesa di 984 milioni di euro. I numeri erano già calati notevolmente a causa del vaccino Sputnik non riconosciuto dall’Ema.

I russi hanno sempre avuto una importanza significativa per il tax free shopping italiano”. Questo è quanto si legge nella nota dell’azienda Global Blue, nel settore del tax free shopping.  “Nel 2019, infatti, rappresentavano la seconda nazionalità per acquisti con interessanti prospettive di crescita. A gennaio 2021 – febbraio 2022, a seguito della pandemia e delle restrizioni legate al Covid, il volume di acquisti tax free dei russi in Italia è diminuito rispetto al 2019 , ma questa nazionalità ha comunque fatto registrare uno scontrino medio significativo, pari a 1.215 euro (+78% rispetto al 2019). Nel 2021 la meta di shopping preferita dai turisti russi è stata Milano, con il 39% delle vendite totali, seguita da Roma con il 17% degli acquisti tax free».

I settori più colpiti dal calo di turismo russo

“L’inevitabile crollo della domanda russa di turismo in Italia che deriverà dal conflitto avrà un importante impatto sui ricavi del settore”. Questo afferma l’Istat nel documento sul Def che sottoline anche come “i turisti russi sono da tempo tra quelli con la maggiore capacità di spesa”, di seguito solo a giapponesi, cinesi e canadesi.

I turisti russi sono da sempre amanti dell’arte, l’ambiente, la moda, lo stile, il cibo, i vini. Nel tempo sono diventati dei veri e propri ambasciatori che hanno contribuito a forgiare quell’immagine di Bel Paese che da decenni attrae i turisti e i visitatori dell’est.

I turisti russi erano anche tra quelli più inclini a privilegiare le strutture alberghiere di lusso, con più del 40% delle presenze dei russi nel 2019 registrate in questa tipologia di struttura.

Il settore turistico , che era in leggera ripresa post-Covid, con la mancanza del turismo russo rischia di ricevere un ulteriore duro colpo da incassare. Secondo Assoturismo, solo ad aprile 2022 dovremo rinunciare già a circa 175mila pernottamenti di turisti russi e a quasi 20 milioni di euro di fatturato.

Anche il settore enogastronomico sente l’arresto dovuto al calo di turismo russo. Nel 2019  era sempre più in crescita tra i turisti russi che sempre più spesso arrivavano in Italia con il desiderio di conoscere le tradizioni levate al vino e alla tradizione culinaria del nostro paese.

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