A ogni vino il suo calice

Il giusto calice per sua eccellenza il Barolo

Riaffermare l’importanza e il valore del calice come strumento di degustazione, capace di esaltare ognuna delle tre fasi in cui i nostri sensi incontrano il vino, dando il giusto compimento allo sforzo di chi quel vino lo ha prodotto, in particolare in denominazioni di eccellenza come il Barolo: da questa esigenza è nato il T-Made 75, il nuovo calice di Italesse, società triestina leader nel settore del beverage professionale. 

Nello splendido scenario del Tota Virginia di Serralunga d’Alba è stato presentato il nuovo nato di Italesse

Un calice che si inserisce nel solco del progetto Senses, che ha già dato vita al T-Made 70, il calice ufficiale del Consorzio del Brunello di Montalcino, e al T-Made 55, pensato per i Vermentini di Sardegna e Gallura. 

A fare gli onori di casa è stato Massimo Barducci, CEO dell’azienda, accompagnato nella presentazione da Helmut Köcher, presidente e fondatore di Merano Wine Festival, e da Paolo Lauria, Sommelier e Head of Marketing di Italesse.

I relatori hanno guidato giornalisti e produttori in un percorso emozionale alla riscoperta del ruolo del calice, per una volta il vero protagonista della tavola.

È stato proprio Massimo Barducci a chiarire le motivazioni del progetto, che si dipana dall’assunto che ogni vino è unico per le sue sensazioni organolettiche, figlie di uno specifico terroir, da rispettare oltre le convenzioni, superando il concetto di bicchiere varietale per introdurre quello del calice sensoriale. 

In altre parole, riportando il discorso del CEO di Italesse: “L’obiettivo non era fare un calice bello e leggero come oggi sembra richiedere il mercato, ma un calice performante dal punto di vista tecnico. Ecco la bellezza della sfida”.

Tra i principali sostenitori dell’impegno di Italesse nella ricerca dell’eccellenza c’è Helmut Köcher

Protagonista nel mondo del vino per la sua ricerca maniacale di nuovi spunti di perfezione lungo il suo percorso trentennale nel settore, che vede ora nella collaborazione con Italesse una nuova pagina: “Grazie a Italesse – ha dichiarato il creatore del Merano Wine Festival – ho avuto l’opportunità di riscoprire e riconsiderare il vero valore del calice. I volumi, le forme, la resistenza nonché l’importanza del più piccolo dettaglio sono elementi essenziali nel definirne le performance”. L’incontro è stata anche l’occasione per siglare l’accordo che vedrà Italesse rivestire il ruolo di partner ufficiale di TheWineHunter e MeranoWineFestival. 

È toccato, quindi, a Paolo Lauria riepilogare il progetto e poi condurre una degustazione fuori dai canoni, in cui il calice è stato il vero protagonista e il vino uno strumento per verificarne gli aspetti tecnico-sensoriali. 

Il processo di ricerca che ha portato al T-Made 75 è durato 14 mesi

Tra fasi di studio, progettazione e test, con ben 660 degustazioni per trenta tipologie di vini Barolo di diversa provenienza, stili e annate.  

Questa la descrizione di Lauria: “Il T-made 75 è frutto, in primis, dell’esperienza accumulata da Italesse, negli anni, accanto a chi produce, con passione, vini di eccellenza, ma anche grazie al know-how acquisito con il progetto Senses e all’utilizzo della migliore tecnologia produttiva possibile. Il risultato raggiunto con il T-made 75 è sorprendente. Si tratta di un calice che colpisce alla vista, per la capacità di valorizzare il colore unico dei vini Barolo, che mostra il suo potenziale al naso, mettendo in evidenza eleganza e complessità, ma soprattutto che fa la differenza al palato. È un calice che, più di altri, lo si apprezza quando, nella degustazione, ci si lascia guidare dai sensi.” 

Il test sensoriale si è svolto con un approccio innovativo, ovvero individuando 4 percettori olfattivi tipici, quali lampone, rosa, caffè e tabacco, presentati fisicamente in quattro ciotole e testati prima singolarmente, poi insieme, in quattro diversi calici, il T-Made 75 e altri competitor. La medesima comparazione si è poi svolta con quattro vini Barolo di quattro zone differenti. I risultati della degustazione sono stati davvero sorprendenti. 

Alla vista

L’innovativa forma della base piatta offre al colore del Barolo la possibilità di esprimersi con un maggior distintività, su una superficie più ampia e quindi un’altezza minore, soprattutto per quei vini più in là negli anni che possono mostrare un colore mattone, talvolta verso l’aranciato. Un modo per celebrare anche l’impatto emotivo di etichette e annate di maggior pregio.

Al naso

La base larga permette al vino di aprirsi nei suoi sentori olfattivi, che si sviluppano poi in altezza verso un diametro del bevante più stretto che ne permette la sintesi al naso. Un’esaltazione della qualità olfattiva che trova la sua piena evidenza nel paragone con altri calici di forma più classica. 

In bocca

Poi, forse la sorpresa più grande: l’ampia base esalta la percezione di morbidezza e complessità, mentre la forma affusolata, nello sviluppo del percorso dal vino verso la bocca, influisce sull’intensità della caduta in bocca del liquido, preservando la freschezza e determinando una più corretta gestione del tannino.

Il T-Made 75 conferma così il processo di ricerca e sviluppo di nuovi standard di eccellenza nel mondo del vino, di cui Italesse è pienamente protagonista. 

Andrea Amato

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