Wine Experience: degustazione di 6 champagne + 1 dell’annata 2002 guidata da Fausto Maculan

A volte la vita è davvero bella!

A volte la vita è bella. Soprattutto quando ti aspetta una degustazione di sei champagne dell’annata 2002 – considerata ai limiti dell’eccellenza – e il relatore decide di omaggiarti della settima… meraviglia del mondo: un Dom Perignon… A volte la vita è davvero bella! Il latore di tanta bontà nonché oratore dalla parlata effervescente in grado di tenere sveglie non solo le papille gustative ma anche le orecchie di un pubblico numeroso tentato dall’afa e dalla pennichella, è al secolo noto col nome di Fausto Maculan, vigneron in Breganze.

Siamo a Wine Experience, l’appuntamento con le bollicine tenutosi martedì 2 giugno nell’amena cornice di Villa San Biagio a Mason Vicentino. L’evento merita una menzione non solo per le due degustazioni d’eccezione organizzate dall’AIS Veneto – questa degli champagne e un tête à tête fra due Franciacorta della stazza del Riserva Moretti Bellavista e dell’Anna Maria Clementi Ca’ del Bosco, coming soon su questi schermi – ma anche per la vasta panoramica sul mondo delle bollicine e per l’impeccabilità dei tanti sommelier in servizio.

Ma per non protrarre ulteriormente l’attesa diamo inizio alla contesa.

Salon Delamotte Chmpagne Salon Cuvée 2002

Giallo paglierino, bollicine briose, naso agrumato con una leggerissima nota casearia, poi arriva lo zucchero del marshmellow e infine il caramello. E se i profumi restano votati alla nota dolce, la bocca si rivela appagante, piena e ricolma di agrumi.

Dom Perignon 2002

Lo stemma a tre punte è sempre come dire… inappuntabile: colorito giallo paglierino con qualche sfumatura verdolina, odora di frutta a polpa bianca, mela, pera non ancora matura, e poi l’agrume. Bollicina di struttura, in bocca evoca anche ricordi del passaggio in legno con le sue note di vaniglia. Buona acidità e finezza coronano il sorso.

Cristal 2002 Luis Roederer

Lo champagne degli zar, anche qui mise giallo paglierino ravvivata da un interessante danza di anidride carbonica. Al naso trovate soprattutto la crosta di pane mentre il fruttato non rimane che in secondo piano. Il più tondo fra gli champagne assaggiati e meno lungo rispetto al Dom Perignon che batte però in quanto a potenza.

Gran Cru Comtesse De Marie De France Paul Bara 2002

Perlage da collana nobiliare a più fili e naso decisamente fruttato, in ispecie la mela rossa ma anche la pesca, e poi un trionfo di fiori e qualche stella di anice, non senza una o due nocciole. Bocca cremosa e propensa a pingui languori alla Renoir.

Bollinger R.D. 2002

Récemment Dégorgé, per la precisione 10/10/2014. Perché la Bollinger è stata forse la prima casa spumantistica ad avere l’intuizione di invecchiare gli spumanti in cantina per diverse annate e poi rivenderli al mercati freschi di sboccatura e a prezzi ovviamente poco cheap ma molto chic. Un turbine di bollicine e una freschezza di naso che ritroveremo anche in bocca e che ne fa l’esemplare più connotato in tal senso. L’agrume qui impera anche al palato chiudendo con una nota decisamente gialla.

Cuvée Sir Winston Churchill Pol Roger Vintage 2002

E qui scopro che il Primo Ministro mi somigliava in quanto a gusti. Ottima intuizione, Watson! Pardon, Winston! Profumi di panetteria e campi di fiori, fragranti e leggermente erbacei, con una chiusa che ricorda l’amaretto. In bocca entra calibrato, arguto e ben bilanciato fra acidità e un’impercettibile morbidezza. Peccato l’abbia già detta il grande statista, altrimenti mi sarei concessa un: “My tastes are simple, I am easily satisfied with the best”.

Dom Ruinart Brut Rosè Millesime 2002

Enfin un rosé, tipologia che oggi ha conquistato cuori e palati di una fetta non trascurabile del mercato. Color petalo di rosa, o come ci illumina Maculan citando Veronelli “coscia di ninfa emozionata”. Per chi di voi fosse che da lungo tempo digiuno in fatto di frequentazioni mitologiche o vivaistiche, per ravvivarvi la memoria basti dire che il cromatismo rassomiglia un petalo rosa tenue. Al naso ricordi di frutta esotica, polposa, un accenno di spezia e frutti a bacca che si ritrovano al palato dove chiude con una nota sapida.

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