Ritocco al rendimento massimo stabilito per la denominazione Champagne

La volontà è di mantenere un volume simile a quello dello scorso anno così da poter introdurre nel mercato le bottiglie che ancora stazionano in magazzino in vista di un probabile rialzo della domanda.

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I vigneti della Champagne

Solo 100 quintali di uva ad ettaro: è questo il nuovo rendimento massimo stabilito dalle autorità della denominazione Champagne per la produzione di Cuvée e Millesimati 2015.

Si tratta del ritocco più basso nell’ultimo decennio per lo Champagne la cui vendemmia, che al momento si prospetta eccellente con il clima caldo di luglio che sta facendo maturare in maniera ottimale, dovrebbe prendere avvio intorno alla prima decade di settembre.

E se sono 100 i quintali di uva ad ettaro, sono 5 i quintali per ettaro che potranno essere attinti dalla Réserve Individuelle – quel vino conservato nei serbatoi della cantine che non ha effettuato la fermentazione secondaria e che è destinato ad essere usato qualora eventi calamitosi limitino la produzione dei vigneti – nel mese di febbraio per rendere il volume totale di 105 quintali per ettaro in grado di dar vita a 307 milioni di bottiglie.

La motivazione di una resa così bassa va rintracciata nella volontà di mantenere un volume simile a quello dello scorso anno così da poter introdurre nel mercato le bottiglie che ancora stazionano in magazzino in vista di un probabile rialzo della domanda, come lascerebbero intuire il trend del 2014.

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