Un approccio che approda vittorioso in molte zone spagnole.
Che i vini naturali siano in gran rispolvero è cosa nota. Che lo siano anche in Spagna un po’ meno. Invece anche nel regno spagnolo questo approccio ha convinto numerosi produttori non solo in zone molto conosciute come la Rioja, ma anche in zone meno note come la Murcia e Tarragona. L’effetto è quello di una scoperta delle differenze, un’attenzione al dettaglio territoriale che accantona da un lato l’idea che i vini spagnoli siano solo vini di struttura, impattanti muscolari e massicci.
Ovviamente, anche in questo caso con i vini naturali è amore a prima vista. La mancanza di filtri nell’accessibilità a questi vini è infatti un’arma a doppio taglio. Se da un lato aiuta anche il consumatore ad avvicinarsi, visto che questi vini si presentano come accessibili, soprattutto dal punto di vista mentale, vini senza etiquette, da bere in compagnia senza troppe pare su che calice usare per il servizio, o la temperatura. Dall’altro lato, sono vini senza preamboli, che arrivano diretti e che spesso possono spiazzare.
Così in Spagna, agli storici La Rioja’s López de Heredia Viña Tondonia e Alicante’s Primitivo Quiles si sono affiancate le bollicine di Clos Lentiscus o i vini di Joan Franquet che fermenta and invecchia alcuni dei suoi prodotti Costador Terroirs Mediterranis in anfora.