Simon Wolf e i suoi criteri di valutazione dei vini naturali

Scoprili tutti.

Nel nostro viaggio fra i vini naturali e chi ne parla, oggi prendiamo in considerazione Simon Wolf, fra i maggiori esperti di vini naturali in Europa.

downloadPrendiamo in considerazione in particolare i criteri da lui adottati per valutare i vini naturali, per confrontarli con quelli soggettivi e anarchici di Alice Feiring (qui) , altra eminenza in fatto di vini naturali nonché direttrice del concorso di Vinitaly Wine Without Walls dedicato proprio a questa categoria.

Ecco i criteri usati da Wolf e illustrati nel suo recente articolo The Bad, The Ugly, The Good (qui).

Equilibrio: le puzzette di brett o VA sono accettabili, qualora lavorino in armonia con le altre caratteristiche del vino e non le sovrastino.

Palatabilità:  fattore soggettivo fino ad un certo punto. Esclude vini con infezioni batteriche, sentori forti di selvatico o brett, dove l’odore di pipì di topo è sovrastante.

Carattere: fattore imprescindibile, non trascurabile.

Purezza: anche questa fra le caratteristiche precipue della categoria. “La gioia di un vigneto biologico e biodinamico è spesso l’intensità e la messa a fuoco sul frutto”.

Sfida/Avventura: fattore che quasi sovrasta gli altri, a parte quello della palatabilità. Sfida e avventura sono quello che cerca chi beve un vino naturale, sentori inconsueti, tannini in un vino bianco, in grado di trasmettere armonia e complessità e meglio ancora quando comunicano anche un luogo.

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