De-gustando lo Zero Infinito: vino biologico trentino firmato Pojer e Sandri

Spazio all’ultimo nato della cantina di Faedo (TN), prodotto secondo il metodo ancestrale, frutto di una ricerca durata anni.

foto zero
Nata nel 1975 dall’incontro di due giovani, Fiorentino Sandri e Mario Pojer, Pojer e Sandri (Faedo, Trentino) è un’azienda che negli anni continua a innovarsi restando fedele a se stessa e soprattutto interpretando la tradizione per ottenere una naturalità sempre maggiore in vigna e in cantina. E’ il caso di Zero Infinito, l’ultimo nato nella cantina, interamente biologico e prodotto secondo il “metodo ancestrale”, quindi un rifermentato in bottiglia, con i propri zuccheri residui e i propri lieviti, senza essere stato sboccato, quindi presenta il cosidetto “fondo”. Il vino è il frutto di anni e anni di studio e nasce da una vecchia vigna abbandonata e poi recuperata a Maso Rella a Grumes, in alta Val di Cembra 800/900 metri di altitudine, con un’esposizione sud-sud/ovest, in forte pendenza, interamente circondata dai boschi. La particolarità sta proprio nel vitigno, il Solaris, una varietà interspecifica, realizzata per incrocio (impollinazione, con circa 80 anni di lavoro di ricerca tra Francia, Germania e Russia) tra Vitis Silvestre e Vitis Vinifera, per ottenere l’elevata resistenza alle malattie fungine, come peronospora e oidio. Questo permette di non usare nessun tipo di prodotto chimico in vigna, facendo arrivare alla cantina un’uva perfettamente sana e non trattata, dove continua a essere usati processi il più naturali possibili: niente solforosa aggiunta, zero ossigeno grazie alla vinificazione in totale riduzione sotto azoto, niente lieviti commerciali, chiarificanti, filtrazioni e antiossidanti.

Da un punto di vista aromatico, Zero Infinito ricorda i profumi della montagna, come i fiori di sambuco e trifoglio, la mela golden e la pera. In bocca ha una freschezza che facilità la bevuta, con gli stessi richiami floreali e fruttati che si presentano al naso.

Il vino, come detto, si presenta con il fondo, e può essere bevuto in due modi: scaraffando la bottiglia se si preferisce un vino “pulito”, o agitando la bottiglia, se si vuole un vino più torbido.

www.pojeresandri.it

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