Wine experience a Montalcino: il resort di Mastrojanni

Nella culla del Brunello, non soltanto vini ma anche hospitality di qualità, l’experience nel wine-resort Mastrojanni

Relais con viste panoramiche su vigneti e vallate che compaiono alle prime luci dell’alba in una tenue foschia mattutina, Montalcino regala davvero tante emozioni a chi la visita, non solo per la qualità dei suoi vini ma anche per il livello di qualità dell’offerta enoturistica, tra cui i wine resort.

Cantina Mastrojanni, una tenuta immersa nel bosco che conta 109 ettari di cui 39 vitati, e un wine relais di lusso sita a Montalcino. La cantina è nata nel 1975, sorge nell’area di Castelnuovo dell’Abate, all’estremo lembo sud-est del Comune di Montalcino, un angolo di terra incontaminata segnato dal passaggio del fiume Orcia e dai preziosi influssi metereologici legati alla presenza del Monte Amiata, un vulcano estinto 40 mila anni or sono. Dopo la riorganizzazione del Gruppo Illy la cantina che apparteneva al Polo del Gusto passa a Francesco Illy, già Podere le Ripi. A condurre l’azienda c’è Andrea Machetti, da sempre mente e anima di Mastrojanni e sostenitore dell’unicità del matrimonio tra Sangiovese e terreno, che ha guidato nel 2008 l’ingresso di Mastrojanni al Gruppo Illy (di Riccardo Illy).

Il Sangiovese, i vini di Montalcino e i cru

Protagonista indiscusso di questi paesaggi vitati, utilizzato per produrre i vini tipici di Montalcino: Brunello (annata e riserva) e Rosso. Ogni anno queste tipologie vengono presentate “in anteprima” ad un pubblico di operatori e appassionati, nella manifestazione che si chiama Benvenuto Brunello, che si tiene nel mese di novembre. Mastrojanni, oltre ai tradizionali vini “d’annata”, il sanguigno e territoriale Brunello, l’esuberante e fresco Rosso, il raffinato Moscadello Vendemmia Tardiva denominato Botrys e il più moderno San Pio, un IGT a base di Cabernet Sauvignon e Sangiovese produce due cru di Brunello: il Vigna Schiena d’Asino, dalle viti più vecchie e che esce sul mercato solo nelle annate migliori, e il nuovo cru, il Vigna Loreto, da una vigna esposta a est piantata su un terreno a base tufacea, con grandissima presenza di ciottoli lasciati nel corso della storia dal fiume Orcia. Dal 2021 si aggiunge alla produzione la Doc Sant’Antimo rosso. Con il termine “cru” si delineano i confini di una precisa vigna o particella che goda di particolari condizioni ottimali per la produzione e le cui uve, e quindi i vini prodotti da esse, sono unici ed estremamente tipici.

E tra i cru dell’azienda arriva anche il 2020 Rosso di Montalcino Vigna Palazzetto, nella versione magnum, con etichetta d’autore, il frutto di una piccola selezione delle uve dell’omonimo vigneto. Solamente nelle migliori annate vengono prodotte circa 3500 magnum di Rosso di Montalcino che affina per qualche mese in botti grandi. Il risultato è un vino dalla forte personalità, tipico dei vini della nostra tenuta. L’etichetta è stata disegnata da Melina Nestore: artista e insegnate nata a Buenos Aires che dipinge in modo spontaneo su dei piccoli taccuini che porta sempre in giro con sé. Il terreno profondo e il clima fresco della Vigna Palazzetto danno corpo ad un vino caratteristico ed armonico, in costante equilibrio tra forza e dolcezza, dinamismo ed eleganza. Al bicchiere, con il suo colore rosso rubino, spicca per vivacità e brillantezza, sorprendendoci poi all’olfatto, con un’inaspettata complessità di frutta matura, alternata a note speziate. Al palato, invece, entra in maniera avvolgente, forte della sua dirompente acidità, supportata da un tannino dinamico che ci accompagna ad un lungo finale, sapido ed estremamente fine.

Wine Tasting Brunello
Wine Tasting

Vino e benessere, l’enoturismo di qualità fa bene al territorio

Soggiornare tra i filari e vivere la bellezza della stagionalità della campagna è il desiderio di chi sceglie una destinazione enoturistica. I wine-resort sono un’occasione unica per gli amanti del vino che vogliono vivere a pieno l’esperienza enoturistica, senza privarsi del piacere di una vacanza all’aria aperta. L’azienda Mastrojanni ha investito oltre 3 mln euro per ristrutturare l’antico Borgo dominante la Valle D’Orcia, ricavandone così un lussuoso Relais composto da 3 suite, 2 junior suite e 6 camere superior, una meravigliosa piscina panoramica aperta sulla valle dell’Amiata e sulla stessa Val d’Orcia, un attrezzato centro wellness e un ristorante segnalato sulle maggiori guide, che propone piatti espressione della tradizione del territorio rivisitati in chiave gourmet: Il Campaccio. Il comparto legato al turismo enogastronomico ha avuto una positiva spinta tanto che l’azienda che ha proiettato il proprio fatturato complessivo a oltre 3,5 mln di euro, di questi 3,15 mln di euro per il vino e 450 mila euro per l’accoglienza con una crescita dei ricavi dal 2015 a oggi superiore al 70%.

Panorama su Montalcino
Panorama su Montalcino

Una giovane enologa in cantina

In cantina la qualità è fondamentale e per questo motivo l’enologo ha un ruolo estremamente importante, sia nelle fasi di vinificazione che di affinamento del vino, ma anche nelle fasi che precedono la vendemmia. Negli ultimi anni ci sono sempre più giovani che si avvicinano al mondo dell’enologia e sempre più donne che ne fanno parte. Tra loro Giulia Harri, la giovane enologa della Mastrojanni, premiata quest’anno con il titolo di Miglior Giovane Enologo italiano 2022, Vinoway Wine Selection. Anche in cantina sono stati effettuati degli investimenti (800mila euro) per ampliare il reparto e arricchire la tecnologia produttiva. La produzione della cantina nel 2021 è stata di circa 160 mila bottiglie divise tra le diverse referenze, la vinificazione avviene in vasche di cemento in parte verniciato e in parte grezzo spazzolato, così come la malolattica. Nel reparto affinamento invece si alternano botti di rovere di Slavonia e francese. Durante la visita alla cantina di recente costruzione, raro esempio di connubio fra la bioarchitettura e il recupero delle tecniche costruttive tradizionali, non può non saltare all’occhio la particolare forma delle vasche di cemento. La parte superiore delle vasche consente un maggiore o minore contatto con le bucce durante la macerazione.

 

Oltre il 60% delle bottiglie prodotte da Mastrojanni sono state vendute all’estero, in particolare sui mercati europeo, statunitense, canadese, sudamericano e su quello asiatico. Mentre il restante 40% circa è destinato al mercato italiano.

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