Enoturismo nel secondo lockdown

Una analisi dei numeri post Covid e delle risorse disponibili per la futura ripresa del comparto del turismo del vino

Wine2Wine 2020 ha messo in luce tutti gli aspetti che riguardano export, vendite ed enoturismo con interventi da tutti fronti. Ma al netto di quest’anno solo una azienda su 10 si dichiarerà soddisfatta del proprio business. Quanto emerge dall’indagine Nomisma, svolta su un panel di 165 aziende (4 miliardi di euro il fatturato cumulato, di cui 2,5 miliardi relativi all’export, circa il 40% del totale Italia), la grave condizione in cui vertono le aziende italiane è direttamente legata al blocco horeca, export e della vendita diretta in cantina.

Quest’ultima in particolare è stata direttamente condizionata dalla totale assenza di turismo straniero (circa l’87% in meno di presenze) ed il minore consumo fuori casa degli italiani. E questo proprio quando il decreto enoturismo in molte regioni stava per altro emettendo i primi vagiti. Anche il turismo di prossimità, ad esclusione dei positivi mesi estivi, è stato per alcuni solamente una visione, data la limitazione degli spostamenti. Probabilmente non ci aspetteremo tanto di più per le prossime festività.

Cosa hanno fatto le aziende in questi mesi per salvaguardare il comparto enoturistico, per ridurre queste perdite della vendita diretta e mantenere i rapporti con i propri clienti?

  • Rafforzato l’offerta turistica, en plein air, creando sinergie con attività turistiche locali
  • Potenziato la presenza on-line, per mantenere un canale diretto con i propri clienti
  • Vendita multicanale, online e offline, e-commerce
  • Profilazione di nuovi consumer e fidelizzazione

L’enoturismo di cui abbiamo goduto questa estate è stato stimolato dalla crescita delle experience. Attività da svolgersi all’aria aperta come picnic (+9%) e degustazioni di vino nei vigneti (+6%), che hanno portato ad un aumento della vendita di vini negli shop aziendali (+ 4%). Efficace e promettente il boom dell’online. La tendenza è stata confermata non soltanto per le vendite ma anche per la realizzazione di degustazioni virtuali, conversazioni e talk online, virtual tour, riscontrato per 8 operatori su 10. L’identikit del nuovo consumatore di esperienze in cantina è cambiato, sarà un pubblico giovane, amante dei viaggi, conoscitore ed esigente.


Emerge ottimismo durante la tavola rotonda del wine2wine da parte di tutti i partecipanti che all’unisono sollecitano il Governo ad ulteriori interventi per ridurre il cuneo fiscale e ridare potere di acquisto ai consumatori, semplificare gli iter burocratici per velocizzare accesso al credito ed investimenti strutturali. Fondamentale per il futuro sarà potenziare la comunicazione del Brand Italia rilanciando l’incoming, invitando i consumatori, gli intermediari e gli influencer a visitare il nostro paese e le nostre cantine.

Parole accolte e condivise dalla Ministra Bellanova, che sottolinea l’importanza delle risorse finanziarie messe in campo dal Governo e delle trattative per la riforma della Pac che si stanno discutendo in questi giorni in sede europea e aggiunge: “In questo contesto le risorse destinate all’Ocm vino, seppur con tagli limitati dovuti al quadro finanziario, continuano ad essere il principale strumento di risorse finanziarie destinate al settore. Su questo occorre lavorare insieme, in modo convinto e condiviso, per migliorare la capacità di realizzazione di questi strumenti necessari a rilanciare il settore e fornire il sostegno necessario a superare questa fase.

Ocm vino e i piani nazionali di sostegno vanno migliorati nella portata e nell’efficacia dell’implementazione nel cui ambito, accanto ai tradizionali strumenti destinati a migliorare le strutture, dobbiamo potenziare quella dedicata alla promozione quanto mai necessaria in un momento come questo.

La Ministra conclude sostenendo come il settore agroalimentare oggi più che mai ha bisogno di investire in innovazione, perchè ogni singola azienda grande o piccola si sentano coinvolti in questa sfida complessa e appassionante: Agricoltura di precisione, ricerca, biotecnologie sostenibili, giovani e donne, sottolinea la Ministra, il più grande fattore di innovazione del nostro paese e purtroppo anche quello più sprecato e che noi dobbiamo riuscire ad attrarre ed integrare all’interno di questa grandissima filiera.

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