Incontro milanese con i vini di Monteverro

I frutti di una terra che trasuda energia.

La Maremma è fra le regioni italiane più vivaci del momento, grazie ad un territorio dalla grande potenzialità al cui fascino si resiste difficilmente. È quello che è accaduto a Georg Weber che qualche anno fa ha deciso di assecondare la sua passione per il vino trasformandola in un vero e proprio lavoro.

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Julia Weber

Siamo a Capalbio e qui nel 2003 Georg, dopo una lunga ricerca, riesce a trovare quello che cercava: un luogo ancora intatto dove si potesse costruire qualcosa di grande. Così, dopo un attento lavoro di analisi del suolo, Georg decide finalmente di acquistare dando vita a Monteverro dove oggi viene aiutato dalla moglie Julia e da a un team di eccezione che include Michel Rolland e Matthieu Taunay oltre a Lydia et Claude Bourguignon per lo studio preventivo del suolo.

Il mio incontro con Monteverro avviene una giornata a piovosa a Milano: esattamente il contrario di quello che è Capalbio, con la sua luce accecante e la terra che trasuda energia. La stessa che ho trovato nelle bottiglie aperte a Milano da Alice, il ristorante stellato a firma di Viviana Varese che propone una cucina di grande piacevolezza dove la pietanza, apparentemente semplice, rivela una capacità maestrale nella lavorazione delle materie prime, rendendo inutile qualsiasi volo pindarico.

Vermentino 2015

Solo acciaio per questo bianco mediterraneo che qui si esprime con un naso morbido e al contempo croccante, dove la buccia prevale sulla polpa. Sorso intenso e sapido, dove emerge anche il fiore bianco e carnoso.

20161019_132047Chardonnay 2013

Una bottiglia che vuole misurarsi con le grandi espressioni francesi. 4.500 bottiglie dal profilo aromatico opulento, frutta esotica, banana ma anche vaniglia e burro che derivano dalla permanenza di oltre un anno in legno e in tini di cemento. Sorso che ripropone la frutta gialla in una chiave di freschezza e buona sapidità, unita ad una presenza di corpo e setosa.

Verruzzo 2014

Piccolo cinghiale: è questo il significato di Verruzzo, il toponimo delle zone dove crescono il Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc alla base di questo vino. Bacche e spezie dolci, ciliegia e chiodi di garofano, e calice che mostra il volto rosso di questa regione dove il fruttato del sangiovese riesce a coniugarsi alle note più mature del Merlot e al timbro dei Cabernet.

20161019_135608Terra di  Monteverro 2012

Vino decisamente piacevole, persino accattivante grazie ad un combinazione di Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot che se al naso puntano sulla succulenza della mora di rovo, in bocca rivelano un’insospettabile freschezza.

Tinata 2012

Da uve 60% Syrah e 40% Grenache, il Tinata è vino di grande complessità sia olfattiva che gustativa. Al naso si alternano le note di pepe, elicriso e timo ma anche lavanda e cedro mentre in bocca si rivela di grande impatto, sia per densità materica che per tenuta nel tempo.

 

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