Welfare Index PMI 2018 premia l’impegno delle aziende agricole.

Confagricoltura: le buone pratiche delle imprese sono esempio di crescita per il Paese.

“Siamo diventati una società più matura e gli esempi delle nostre imprese lo dimostrano. Abbiamo recuperato le buone pratiche e le condividiamo con i nostri lavoratori. L’agricoltura, grazie al suo profondo legame con il territorio e le sue popolazioni, è pioniera del welfare e conferma oggi, rinnovato, il suo ruolo sociale”.

Sono queste le parole con cui il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha commentato la 3° edizione del Welfare Index PMI, in un crescendo di interesse trasversale sul tema testimoniato dalle 4.014 realtà presenti tra comparti produttivi, servizi e terzo settore attive in Italia, di cui 151 imprese agricole (43 attive nell’agricoltura sociale) segnando una crescita rispetto al 2017.

Le aziende agricole dimostrano di avere una funzione sociale, sviluppando progetti al proprio interno e sul territorio capaci di generare benessere e migliorare la produttività, un’analisi messa in evidenza dal Rapporto Welfare Index PMI 2018, promosso da Generali Italia con Confagricoltura, Confindustria, Confartigianato e Confprofessioni.

Nel corso dell’evento (svoltosi ieri a Roma) sono state premiate le prime 3 aziende del terzo settore, dell’industria, del commercio/servizi e dell’agricoltura: Natura Iblea Srl di Ispica (Ragusa), Azienda Agricola Fungar Snc di Coriano (Ravenna) e Peverelli Srl di Fino Mornasco (Como).
La menzione riservata all’agricoltura sociale è andata alla Onlus Terra Mia Scs di Torino, cooperativa che interviene su disagio e forme di marginalità, lavorando in modo integrato con enti pubblici e privati.

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