Vinitaly, cinque consorzi pugliesi votano per rimandare al 2021

Vinitaly a giugno, sì o no? Con un comunicato, 5 consorzi pugliesi spiegano perché il salone veronese dovrebbe essere rimandato al 2021

Continuano gli interventi a favore o contro lo svolgimento di Vinitaly a fine giugno. È di oggi il comunicato ufficiale rilasciato da cinque Consorzi pugliesi – Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria doc e docg, il Consorzio di Tutela Vini Dop Salice Salentino, il Consorzio dei Vini Gioia del Colle Doc, il Consorzio per la Tutela dei vini Doc Brindisi e Squinzano e per il Consorzio di Tutela Vini Castel del Monte doc e docg – che si dichiarano favorevoli al rinvio definitivo della manifestazione al 2021. Ribadendo l’importanza che, soprattutto in un periodo di emergenza come questo, assume avere obiettivi condivisi, i Consorzi sostengono che “il rilancio del Made in Italy in generale, e dell’agroalimentare italiano in particolare, rivestono una posizione di primaria importanza. Questi obiettivi vanno perseguiti con azioni ed eventi che abbiano una precisa strategia.”

Tra i motivi della decisione, il timore che l’evento non riscuota l’attenzione che, da sempre, lo ha caratterizzato: “Abbiamo consultato in via informale i principali buyer internazionali che ci hanno espresso disinteresse per un’edizione estiva di Vinitaly.” recita il comunicato “D’altronde, l’anno commerciale è già in corso, le nuove annate vengono presentate in questi giorni, con invio di campioni e listini.Non appena l’emergenza sarà finita, sarà molto difficile pensare che gli operatori del settore ho.re.ca. italiano possano, dopo mesi di difficoltà legate alla presente emergenza, abbandonare il proprio esercizio ai propri dipendenti per presenziare alla fiera.”

La speranza dei cinque Consorzi pugliesi è che anche Vinitaly segua l’esempio di altre fiere internazionali, come Prowein, e dia appuntamento a tutti al prossimo anno. “Auspichiamo che le Istituzioni preposte alla promozione del vino italiano e l’organizzazione di Veronafiere decidano di rilanciare con una strategia chiara l’immagine del nostro amato prodotto, senza disperdere risorse essenziali in iniziative che presentano i suddetti limiti”.

 

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