Vendemmia 2020: il punto sulla situazione europea

Le dichiarazioni di Sánchez Recarte, segretario generale Ceev – Comité européen des entreprises vins – sulla vendemmia in Europa

Alla conferenza di Assoenologi, Unione Italiana Vini (Uiv) e Ismea sulla vendemmia tenutasi qualche giorno fa è intervenuto anche Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale Ceev, per fare il punto sulla situazione in Europa.

“In un anno normale, – ha detto  Sanchez Recarte presentando un focus sull’andamento vendemmiale europeo – saremmo tutti concentrati nel cercare di ottenere la stima più precisa della vendemmia, al fine di fissare meglio i prezzi e programmare l’anno; tuttavia questo non è un anno normale e la crisi del Covid-19 rimane per il momento il fattore più influente e dirompente per le aziende vinicole. A livello UE, e grazie agli aumenti di Spagna e Francia, – ha aggiunto Sánchez Recarte – ci aspettiamo una vendemmia 2020 leggermente superiore (+5 Mhl) rispetto a quella del 2019 per i primi 5 produttori – Italia, Francia, Spagna, Germania e Portogallo – e vicina alla media degli ultimi 5 anni. Con le giacenze di vino ancora relativamente elevate, la vendemmia 2020 entrerà in un mercato ancora fortemente caratterizzato dall’incertezza e dalla destrutturazione provocata dal Covid-19. Ora sarà fondamentale concentrare tutti gli sforzi e le azioni sulla ripresa dei mercati a livello UE e internazionale. Senza questa ripresa, più che mai, la sostenibilità delle aziende vinicole dell’UE sarà a rischio”.

Nello specifico, la vendemmia europea farà quindi segnare un aumento di 5,9 milioni di ettolitri rispetto al 2009. L’Italia, pur producendo l’1% in meno, resterà con 47,2 milioni di ettolitri il primo produttore mondiale. In Francia si stimano 44,7 milioni di ettolitri (+3,1%) e la Spagna va sui 43 milioni di ettolitri (+12,8%). La Germania attesta 8,7 milioni di ettolitri (+4,5%) e il Portogallo invece scenderà a 6,3 milioni di ettolitri (-5,7%).

Sánchez Recarte ha anche sottolineato le difficoltà di Francia e Spagna. I produttori francesi di Champagne hanno deciso un taglio delle rese del 22% (da 102 a 80 quintali per ettaro). Per la distillazione di crisi sono previsti 3,19 milioni di ettolitri, con il 60% delle richieste arrivate da Bordeaux e Languedoc, le due regioni produttrici di vino più colpite dai dazi di Trump sul vino francese e dalla crisi legata all’emergenza Covid-19. Il calo delle esportazioni nel primo semestre 2020 è stato del -25%. In Spagna, invece, la produzione in rialzo porterà ad un calo del prezzo, stimati, in Castilla-La Mancha di circa -25-30%, a fronte di una crescita produttiva del +15%. La distillazione di crisi ha riguardato ben 2 milioni di ettolitri. Ma ci sono ancora 46,6 milioni di ettolitri di vini, mosti e vini non vinificati e fermi nelle cantine spagnole.

Ultimi Articoli