Uiv e FederBio insieme per il vino bio

La viticoltura bio, negli ultimi otto anni, è più che raddoppiata, con un aumento del 107%

Proteggere e migliorare l’ambiente, puntando sulla qualità e sull’autenticità del vino prodotto in Italia con metodo biologico e biodinamico, regolamentato e certificato, supportando l’internazionalizzazione delle imprese italiane del settore vitivinicolo, ma anche conservando e incrementando la biodiversità vegetale, attraverso l’ottimizzazione del made in Italy alimentare: sono le basi dell’accordo tra Uiv – Unione Italiana Vini, tra le più rappresentative del panorama vitivinicolo italiano, guidata da Ernesto Abbona,, e FederBio, federazione nazionale che da oltre 27 anni tutela e valorizza l’agricoltura biologica e biodinamica in Italia.

La necessità di un dialogo tra le due organizzazioni, arriva in relazione con i dati riguardanti l’andamento del vino biologico in Italia: negli ultimi otto anni, infatti, la viticoltura bio è più che raddoppiata, con un aumento pari al +107% dal 2011 al 2018, e, con un’incidenza pari al 15,8%, l’Italia è il primo Paese per quota di vigneto biologico sulla superficie vitata totale. Inoltre, secondo i dati Sinab, i vini e gli spumanti biologici hanno fatto registrare un incremento sia per quanto riguarda il fatturato, a +38,6% nel 2018, che come quota sul totale del comparto con un’incidenza dell’1,4%. Nei primi 8 mesi del 2019 le vendite di vino bio nella grande distribuzione hanno raggiunto 35,2 milioni di euro con una crescita esponenziale del 363% sul 2016, secondo i dati dell’Osservatorio Bio Nomisma. Così è nata la partnership tra Uiv – Unione Italiana Vini e FederBio, con l’obiettivo di proteggere e valorizzare un mercato, quello del biologico, ormai chiaramente da considerare il futuro delle produzioni agricole ed enoiche.

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